Dopo la beffa di Budapest (la Roma non ha centrato il suo secondo traguardo europeo per la sconfitta ai rigori) Mourinho mette in dubbio la sua permanzenza in giallorosso: “Rimango, ma a determinate condizioni”. L’allenatore portoghese è stato netto: “Sono pronto a restare, ma la squadra merita di più e io merito di più.”Una sorta di ultimatum, quello del tecnico.
Dopo la lotteria dei rigori che ha stroncato i sogni europei della Roma, Mou è apparso distrutto moralmente, svuotato, quasi a un passo dalla resa e dall’addio alla Capitale.
La direzione di gara dell’arbitro inglese Taylor, a suo dire, è stata “vergognosa”: un rigore negato per un netto mani in area andalusa, qualche cartellino pesante non dato ai sivigliani, troppi fischi contestati e giudicati da Mou e dalla sua panchina a senso unico (come pure quel penalty concesso al Siviglia e poi annullato per essere stato giudicato l’intervento del giocatore romanista sul pallone).
Queste le sue parole in conferenza stampa sull’arbitraggio: “Taylor è un grandissimo arbitro, speriamo che l’anno prossimo fa solo Champions, che fa cagate solo in Champions e non in partite di Europa League. Noi siamo più umili di questo in Europa League“. Continua poi il tecnico: “In finale di Champions prendere un arbitro come questo è veramente dura”.
Nell’area del parcheggio, nel ventre della Puskas Arena, il mister portoghese si ritrova davanti per caso la terna arbitrale e parte lo show: in un misto tra italiano e inglese, inveisce contro di loro: “Una vergogna, una fot***a disgrazia“.