PAREGGIO CON LA MACEDONIA: RIFLESSIONI A FREDDO
Il pareggio di Skopje lascia l’amaro in bocca a Luciano Spalletti e alla Figc. Si complica il cammino verso la qualificazione ai prossimi campionati europei che saranno disputati a giugno in Germania.
Diventa fondamentale battere l’Ucraina a San Siro, martedì sera (inizio alle 20.45). Niente da fare, la Macedonia del Nord è la nostra bestia nera. Dopo averci negato il pass per i mondiali in Qatar, mette a serio rischio la qualificazione alla prossima rassegna continentale europea. L’ entusiasmo portato dal nuovo c.t. non è bastato. Non si poteva comunque pensare che avesse la bacchetta magica per cambiare tutto in soli 5 giorni. Rispetto alla gestione di Roberto Mancini non si sono notate differenze tangibili in campo, del resto 7/11 dei titolari erano sempre utilizzati dalla vecchia gestione. Non potevano essere Gianluca Mancini, Matteo Politano, Mattia Zaccagni gli uomini in grado di cambiare volto alla nazionale azzurra. L’Italia è apparsa macchinosa, con una manovra lenta e priva di guizzi. Il gioco è scivolato via soprattutto sulle corsie esterne, ma Ciro Immobile era isolato, quasi staccato dal resto del mondo. Si è salvato grazie alla rete realizzata, con molta fortuna e grazie alla palla rimbalzatagli davanti dopo la traversa di Nicolò Barella. Ma il suo apporto nell’ economia del gioco e della partita è stato pressoché nulla. Giusto un po’ di pressing, nulla di più. Ci si chiede il senso di impostare il gioco sui cross, se come centravanti gioca il laziale ? Sembrano molto più adatti Gianluca Scamacca (l’attacco andrebbe fondato proprio sull’Atlantico) e Matteo Retegui. La regia (scolastica) del gioco è stata affidata a Bryan Cristante…Laddove prima regnava la tecnica di Jorginho e Marco Verratti. Una chance a registi veri tipo Samuele Ricci o Manuel Locatelli appare più consona.
In difesa il gioco è partito da Alessandro Bastoni, accanto servirebbe un centrale con visione di gioco spiccata. Altra prova negativa di Gianluigi Donnarumma: uno svarione con i piedi e la rete su punizione subita sul suo palo. Sono anni che questo ragazzo non offre garanzie assolute, né con il PSG, né in maglia azzurra. Non sarebbe il caso di affidare la porta a portieri che in questo momento sono molto più forti dell’ ex milanista ? Per esempio a Guglielmo Vicario, diventato titolare al Tottenham. O ad Alex Meret, campione d’Italia in carica. Ci sarebbero anche Wladimiro Falcone e Ivan Provedel. Infine, una riflessione: ma non sarebbe il caso di lanciare giovani con più coraggio? La Spagna ha lanciato il sedicenne Yamal che è andato addirittura in gol….Qualche nome? Simone Pafundi su tutti, N’Dour protagonista dell’Under 21 e campione d’Europa in carica con l’Under 19…adesso sotto la guida di Luis Enrique al Psg. Ci sarebbe anche il talento di Tommaso Baldanzi da sfruttare per vincere l’anemia offensiva o quello di Cesare Casadei che è molto bravo nelle incursioni. Il calcio italiano si evolverà quando sarà messo un limite al numero di stranieri in rosa per ogni squadra e quando gli allenatori avranno coraggio nel lanciare i giovani.
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