Quello che la Serie A 2023/24 sta vedendo è, senza dubbio, il miglior Frosinone della storia. I ciociari sono partiti fortissimo: sei partite, nove punti, un solo ko contro il Napoli campione d’Italia. E va sottolineato che Mazzitelli e compagni non abbiano avuto un calendario semplice: Napoli, Atalanta, il Sassuolo, e la Fiorentina. Il principale artefice di questa magica scalata è il ds Guido Angelozzi. A Frosinone, dopo le avventure comunque positive con Spezia, Sassuolo, Lecce e Bari, ha trovato una dimensione che gli calza a pennello. Sta ripagando la fiducia concessa da Stirpe: dopo un paio d’anni di costruzione in Serie B, Angelozzi l’anno scorso ha costruito una squadra di talento e talenti, stravincendo uno dei campionati cadetti più competitivi degli ultimi vent’anni davanti a Genoa, Parma e Cagliari. E anche quest’anno, in Serie A, si sta confermando, nonostante i sopracitati cambiamenti, pescando talenti in giro per il mondo. Uno degli acquisti di fondamentale importanza per il Frosinone, è l’arrivo del nuovo tecnico Eusebio Di Francesco, sul quale c’era parecchio scetticismo da parte dei tifosi canarini. Infatti, il palmares recente dell’ex romanista non era affatto positivo, reduce da tre avventure decisamente negative con Sampdoria, Cagliari, Verona. E invece Di Francesco si sta rilanciando, anche per merito di una squadra che sembra plasmata a sua immagine e somiglianza. In una conferenza stampa di non molto tempo fa, l’allenatore aveva detto che “rimarrebbe in Ciociaria per altri 10 anni”, elogiando l’ambiente del Frosinone e sottolinenado come al Frosinone “si lavori benissimo”. Il suo 4-3-3 ha gli interpreti giusti e gira a meraviglia. A proposito di interpreti: sono tanti i talenti croccanti in terra ciociara. In primis c’è un ragazzone estroso fra i pali, che all’esordio in Serie A sta dimostrando come la scuola italiana dei portieri sia evergreen: Stefano Turati, ormai capopopolo giallazzurro. Chi si sta riciclando alla grande, dopo qualche anno di appannamento, è Luca Mazzitelli. Dopo qualche anno di Serie B, è tornato prepotentemente in A e sta portando con fierezza e talento la fascia da capitano al braccio. Stanno facendo bene anche Walid Cheddira e soprattutto Harroui, perso però per infortunio dopo un avvio brillante. Poi c’è il talento puro: quello di Soulè, Barrenechea e Brescianini, giovani d’oro portati in Ciociaria dalle big, seguendo quella strategia che dato grandi frutti anche l’anno scorso in B. Infine, altro aspetto decisamente positivo è quello dell’affetto da parte dei tifosi vcanarini vero la squadra: la squadra di Di Francesco viene seguita costantemente da i tifosi, in casa e in trasferta. Certo, la città ciociara è piccola, per dimensioni, e proprio per questo l’attaccamento è ancora più affascinante: nelle prime quattro gare interne la media pubblico si è attestata sui 14.284 spettatori, con un indice di riempimento del 93%, per un centro abitato da 44mila persone.Che poi il Frosinone è un modello da anni. Lo stadio Stirpe, PSC Arena per ragioni di sponsorizzazione, è un modello di quello che molti club dovrebbero fare in Italia: meno rendering, meno progetti megalomani, più concretezza e stadi adatti alle proprie reali esigenze.