Milan, Stefano Pioli al capolinea?
Sono giorni duri per Stefano Pioli, l’allenatore è nel mirino della critica. Società, giocatori, tifosi, opinionisti a vario titolo gli contestano la gestione tattica e umana della squadra. Sembra esaurito il credito conquistato grazie allo scudetto del 2021/22. Troppo non ha funzionato successivamente e non può essere colpa esclusivamente delle campagne acquisti – cessioni condotte dagli uomini mercato del club. Forte di un contratto in essere fino al 30/06/2025, il tecnico emiliano va avanti per la sua strada, consapevole di essere finito in basso nel gradimento generale. Ma cosa gli si imputa, al netto degli indiscutibili meriti avuti nella cavalcata tricolore ? Tanto per incominciare i troppi infortuni subentrati con la sua gestione, ogni anno un calvario. Inoltre, non è piaciuta la gestione di determinate partite, le formazioni iniziali sbagliate e sconfessate dalle correzioni in corso, la mancata valorizzazione degli acquisti e dei giovani talenti del vivaio. Anche a livello di comunicazione verbale verso la squadra e l’esterno, il mister è stato protagonista di messaggi sbagliati. E’ rimasto al suo posto nonostante il totale fallimento nella stagione passata. Esattamente: è uscito agli ottavi di Coppa Italia con un Torino infarcito di riserve e baby, ha perso tutti i derby stagionali (compresa la Supercoppa Italia ndr) allo stesso modo, si è qualificato alla Champions League grazie alla squalifica inflitta alla Juventus ed è arrivato alle semifinali della massima competizione europea grazie alle straordinarie parate di Mike Maignan contro il Napoli. Non si capisce perché con questi risultati sia rimasto al suo posto. Fra l’altro per confermarlo, Joseph Cardinale ha dato il benservito a Paolo Maldini e Frederic Massara che ne avevano chiesto l’esonero. Avevano motivi fondati, vivendo a stretto contatto con le dinamiche giornaliere della squadra. Forse ( e sottolineiamo forse perché la stagione è ancora lunga), avevano ragione visto l’andazzo attuale. L’ex allenatore fra le altre di Lazio e Inter, ha perso tutti i confronti con le big ed è praticamente ad un passo dall’eliminazione nella fase a gironi della Champions League. Le contestazioni di Rafael Leao e Olivier Giroud al momento della sostituzione nella gara con il Napoli, la dicono lunga sul clima che si respira a Milanello. L’accaduto segue le parole forti di Davide Calabria dopo la sfida persa con il Psg, ma fanno pensare soprattutto le dichiarazioni dell’attaccante francese: “dopo il primo gol del Napoli non sapevamo se attaccare o difendere…”. Fra l’altro Stefano Pioli si incaponisce a fare giocare Rade Krunic in un ruolo che non è il suo, quando Yacine Adli ha dimostrato di avere le qualità tecniche per gestire il ruolo di regista in mezzo al campo. Aspettando il rientro di Ismael Bennacer, ovviamente. Serve un cambio di rotta? L’allenatore ha ancora in mano la squadra? E’ il caso di portare una ventata d’aria fresca, cambiando anche lo staff dei preparatori atletici? Spifferi da Casa Milan parlano di una dirigenza irritata con Stefano Pioli e di un addio dietro l’angolo. Se non sarà prossimamente, sarà a giugno soprattutto se i risultati saranno negativi. Ma se la situazione dovesse precipitare, è pronta una soluzione ponte per arrivare a fine stagione e poi ripartire con un nuovo progetto tecnico. Il ritorno di Zlatan Ibrahimovic come collaboratore tecnico di Ignazio Abate o Daniele Bonera è la soluzione interna più accreditata.