Editoriale: il Milan e l’imbarazzo verso Stefano Pioli
Sono giorni strani in casa Milan, la società lavora per il futuro…senza averlo. Ci spieghiamo meglio: il fondo arabo Pif sta lavorando per acquisire quote rossonere. Secondo quanto scrive Dagospia, ha chiesto e ottenuto un’esclusiva, fino a fine marzo, per rilevare i 600 milioni di prestito del fondo Elliott, che verrebbero convertiti in equity, facendo del fondo di Riyad il secondo azionista del Milan. Non solo, gli arabi sempre secondo quanto riportato da Dagospia, investirebbero anche nella costruzione del nuovo stadio a San Donato Milanese e avrebbero una call per prendere la maggioranza della società rossonera a impianto ultimato. Quindi, se il fondo sovrano arabo non cambierà idea, ad aprile Josep Cardinale richiamerà il prestito di Elliott, che finirà così la sua avventura al Milan, cominciata nel 2018 convertendo un prestito a tassi altissimi concesso all’allora proprietario, il misterioso cinese Mr Yonghong Li, in equity. In questo stato di cose, Giorgio Furlani non può muoversi ad ampio raggio e a parole conferma Stefano Pioli. Spalleggiato da Zlatan Ibrahimovic, con l’unico obiettivo di mantenere compatta squadra e ambiente. Ma l’allenatore sa che il suo percorso sta finendo, si aggrappa alla flebile speranza di vincere l’Europa League e a quel contratto in essere fino al 30/06/2025. Se il fondo Pif acquisisce quote, Giorgio Furlani avrà esaurito il compito di “controllore” dei conti assegnatogli da Paul Singer (il fondatore di Elliott) e sarà liquidato. Con l’ingresso dei nuovi soci sono attese novità sul fronte allenatore, con Antonio Conte in prima fila per piazzarsi a Milanello. La figuraccia fatta a Monza ieri sera ha irritato i vertici societari, troppo importanti i risultati in questo momento storico. Bastava vedere le facce della dirigenza al Brianteo. E chi prepara la squadra è proprio il tecnico, protagonista con il suo staff della catena di infortuni più lunga della storia milanista. Fra l’altro al tecnico viene rimproverato il fatto di non aver valorizzato Charles De Ketelaere, Alexis Saelemaekers e soprattutto la nidiata di giovani talenti del vivaio. I ragazzi sono stati messi in campo solo grazie agli infortuni, non è mai stata farina del sacco dell’uomo venuto da Parma. Fra l’altro non si comprende questa fiducia (almeno a parole) nei confronti di un allenatore che dopo il tricolore conquistato nel 2021-22 non è stato in grado di ripetersi, fallendo ciclicamente tutti gli obiettivi. Mandare via Paolo Maldini e Frederic Massara, trattenere il tecnico è stata una mossa “strana”. Capita da pochi, anzi da nessuno. Stando a quanto filtra, gli ex dirigenti non stanno accettando altri incarichi in attesa degli arabi….
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