Milan: Theo e Leao incedibili, o quasi!
Tre fuoriclasse. Tre perni del Milan dello scudetto 2022, tre punti fermi anche per il futuro, offerte indecenti permettendo. Ma anche tre situazioni contrattuali e “ambientali” ognuna diversa dall’altra e che in questi ultimi giorni sono diventati motivi di discussione. Degli addetti ai lavori ma soprattutto dei tifosi rossoneri, spaventati dai rumors sempre più insistenti che vogliono Mike Maignan,Theo Hernandez e Rafael Leao nel mirino delle big europee. Ma come stanno realmente le cose oggi, allo stato dell’arte ed in considerazione delle prospettive del Milan per i prossimi mesi, a livello di obiettivi ancora alla portata in questa stagione e di decisioni fondamentali per quanto concerne la guida tecnica ed il calciomercato estivo? Le ultime tre annate sportive non hanno fatto altro che rafforzare in casa rossonera la convinzione che portiere, terzino sinistro e attaccante siano i tre asset principali di una rosa mediamente giovane e con margini di crescita ancora inesplorati. Tre punti fermi dai quali ripartire e attorno ai quali costruire anche la squadra del prossimo campionato, perché nella testa del patron Josep Cardinale ma soprattutto di chi operativamente si spende tra area tecnica e quella manageriale gli eventuali sacrifici sotto forma di cessioni per incrementare il budget che sarà messo a disposizione per rafforzare la rosa andrebbe a toccare altri calciatori. Che nella testa del capo dell’area scouting Geoffrey Moncada, del direttore sportivo Antonio D’Ottavio e del CEO Giorgio Furlani occupano una posizione più bassa nella graduatoria degli intoccabili. Con una doverosa premessa: come ha dimostrato il caso di Sandro Tonali nell’estate 2023, nel nuovo Milan per il quale la competitività sportiva corre di pari passo con l’equilibrio finanziario non esistono incedibili. Lo stato di salute del bilancio rossonero non impone vendite a tutti i costi, ma sulla base delle offerte che dovessero arrivare per ognuno dei giocatori interessati verrà presa una decisione senza alcun tipo di preconcetto. Ma andiamo a vedere i casi specifici, situazione per situazione cominciando dall’estremo difensore: ha un contratto che scade il 30/06/2026, un ingaggio da 3,2 milioni di euro netti a stagione, lontano da quello dei top del ruolo in giro per l’Europa e un forte interesse del Bayern Monaco, che inizia a pensare al dopo Manuel Neuer. La prima proposta di 5 milioni di euro più bonus presentata dal Milan non ha trovato il gradimento dell’entourage del portiere della nazionale francese, che punta ad una base di partenza di 8 milioni netti a stagione. Il club riconosce l’importanza del portiere in campo e a livello di carisma nello spogliatoio e farà nuovi tentativi, ma ha già fissato in 80/90 milioni di euro una valutazione di partenza qualora maturasse la scelta di ascoltare le offerte per l’ex Lille. Per quanto riguarda Theo Hernandez ha l’onnipresente Bayern Monaco come primo corteggiatore, dovendo sostituire Alphonso Davies che andrà al Real Madrid. Anche il terzino è vincolato fino al 2026. L’idea rossonera è di un un prolungamento fino al 2029 con un ulteriore innalzamento dello stipendio da 4,5 milioni di euro più bonus. Cifre importanti ma sempre difficili da paragonare a quello che un club della potenza economica del Bayern Monaco, oltre a ciò che rappresenta in termini di possibilità di puntare alla conquista della Champions League e di consacrarsi ancora di più come calciatore di livello internazionale, può mettere sul piatto. Per lui il Milan chiede comunque non meno di 100 milioni di euro, riconoscendone lo status di miglior terzino sinistro in giro per l’Europa. Rafael Leao ha un valore inestimabile per chi gestisce oggi il Milan, anche perché il legame tra le parti è profondo, sentito, e nel rinnovargli fiducia e contratto fino al 2028, portando l’ingaggio a 7 milioni di euro netti e affidandogli una maglia pesante come la “10” si è dato un segnale a tutti. Anche e soprattutto all’esterno. Ai club di Premier League come il Chelsea che in passato ci hanno fatto più di un pensiero ma anche a chi, come il Paris Saint-Germain, valuta di fare un investimento a tre cifre per un giocatore che nell’immaginario collettivo potrebbe essere l’ideale alternativa al partente Kylian Mbappé. La clausola rescissoria di 175 milioni di euro rappresenta idealmente la quota fino alla quale le pretendenti dovranno spingersi per far tremare i polsi a Josep Cardinale e indurlo seriamente a prendere in considerazione la rinuncia al suo miglior giocatore.
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