Milan, oltre la sconfitta con la Roma: perché può ancora passare?
Il calcio insegna che bisogna sempre andare oltre il risultato per valutare una partita. Bene, il pareggio o addirittura la vittoria non sarebbero stato un furto rossonero. Andiamo a vedere un pò di statistiche: 25 tiri in porta, 60% possesso palla, 91% precisione passaggi, 9 calci d’angolo. La Roma ha trovato una sicurezza in porta con Mile Svilar, pronto a rintuzzare le bordate di Tijani Reijnders. Ed è stato salvato dalla traversa su botta ravvicinata di Olivier Giroud. Alla fine l’unica azione offensiva giallorossa è stata l’incornata vincente di Gianluca Mancini. Tra l’altro il calcio d’angolo dal quale è scaturita la rete vincente è stata viziata da un fuorigioco di Romelu Lukaku. Nel finale manca un rigore ai rossoneri per braccio di Tammy Abraham. Roma canta, ma fu vera gloria? L’impressione è che il Milan possa ribaltare l’Olimpico fra sette giorni. A patto di ritrovare le sgasate di Rafael Leao, ieri sera amorfo e sistematicamente raddoppiato con intelligenza da Daniele De Rossi. Il tecnico capitolino ha smontato la catena sinistra rossonera con la coppia composta dall’ex Stephan El Shaarawy e Zeki Celik. Il primo murava Theo Hernandez, il secondo non dava spazio al portoghese e Bryan Cristante era in costante raddoppio. Stefano Pioli ha avuto un demerito importante: non osare Luka Jovic nel finale, lasciando Olivier Giroud nella morsa di autentici cagnacci come Chris Smalling e Gianluca Mancini. Altra osservazione: l’ingresso furioso di Yacine Adli ha rovesciato il Milan in attacco. Il centrocampista francese sembra essere indispensabile, perché varia le trame di gioco e legge corridoi impercettibili.
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