Inter, polemiche roventi per l’esultanza di Infantino
La presenza a San Siro di Gianni Infantino, numero uno della Fifa, durante Inter-Cagliari, non è passata inosservata. Così come le sue esultanze ai gol dei nerazzurri: il dirigente è un noto tifoso della Beneamata. Sui social però è montata veemente la protesta: per alcuni è assolutamente inopportuno che il massimo vertice del calcio mondiale esulti con i dirigenti del prossimo club Campione d’Italia in maniera così sfacciata. Difficile non essere d’accordo con il tenore delle proteste, visto il ruolo ricoperto. Avvocato svizzero con cittadinanza italiana, nato a Briga (Svizzera) il 23/03/1970 è presidente della Fifa dal 2016. Padre originario di Reggio Calabria, madre del bresciano. Da calciatore raggiunse come massimo livello la quarta lega, ovvero la penultima divisione del sistema calcistico svizzero; tifoso da sempre dell’Inter, tutta la sua carriera si è svolta nel campo della giurisprudenza dello sport. Divenuto infatti avvocato e specializzatosi in diritto sportivo, tra i primi incarichi assunti fu segretario del Centro Internazionale Studi Sportivi all’Università di Neuchâtel. Nel 2000 entrò nell’Uefa, della cui divisione affari legali e licenze per club divenne direttore nel 2004; tre anni dopo divenne vice segretario generale di tale organizzazione, e segretario nel 2009. Per conto dell’Uefa negli anni ha anche gestito i rapporti con entità politiche come la Commissione europea e il Consiglio europeo. Era considerato molto vicino a Michel Platini, di cui è stato stretto collaboratore. Era noto per essere il cerimoniere dei sorteggi delle maggiori competizioni Uefa (Champions League, Europa League e campionato europeo), ruolo che non ha più ricoperto una volta diventato il presidente della Fifa, venendo sostituito da Giorgio Marchetti. Sposato e padre di quattro figlie, parla diverse lingue: tedesco, italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo.
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