Europa League, Pioli sbaglia tutto: festa Roma
Notte da incubo per Stefano Pioli uscito sconfitto e ridimensionato al cospetto del giovane collega esordiente Daniele De Rossi. L’allenatore emiliano ha dato l’ impressione di essere un pugile suonato, alle corde del ring fin dal primo round. Il secondo non ha fatto che confermare questa impressione. La Roma non è mai stata in difficoltà contro il Milan, all’ex centrocampista diventato allenatore è bastato devitalizzare la fascia sinistra milanista e chiedere ai centrocampisti di giocare addosso alla mediana rossonera: scacco matto. Stefano Pioli e il suo staff non sono stati in grado di trovare adeguate contromosse nell’arco di due partite. È sembrato di vedere la stessa impotenza che il tecnico del diciannovesimo scudetto ha nei confronti di Simone Inzaghi. Con Daniele De Rossi non ci ha capito letteralmente niente. Ancora una volta a segno Gianluca Mancini, diventato ormai leader giallorosso e difensore di livello internazionale. La crescita è costante di anno in anno e Luciano Spalletti potrebbe imbarcarlo per la Germania. Ha aperto le danze con un colpo di testa a ribadire in porta una palla tornata a centro area dopo aver sbattuto sul palo alla destra di Mike Maignan. Il raddoppio è stata una magia di Paulo Dybala che ha messo la palla nell’angolino più lontano con un tiro a giro, laddove il portiere avversario non è potuto arrivare malgrado un volo plastico. Il rosso diretto comminato a Zeki Celik al 31′ per un fallaccio su Rafa Leao pareva poter riaprire la partita. Ma non è stato così, Stefano Pioli aveva sbagliato approccio e preparato male gli undici iniziali. Come conferma il 2-0 maturato praticamente agli albori della gara. Con un uomo in più non ci ha capito nulla ugualmente e ha aspettato il 39′ per inserire Luka Jovic al posto di Ismael Bennacer privando la squadra dell’ unico regista. All’inizio della ripresa è rimasto con quattro difensori in linea, malgrado la Roma giocasse con una sola punta e soprattutto pensasse solo a difendersi. Sono entrati subito Samuel Chukwueze e Tijani Reijnders, giocatori che andavano usati subito dal 1′ dovendo rimontare lo 0-1 dell’andata. Invece al posto dell’olandese abbiamo visto il muscolare Yunus Musah. A metà gara sono entrati Noah Okafor e Alessandro Florenzi altri due che andavano messi in campo all’ inizio. Ci si chiede perché hanno giocato Davide Calabria onesto pedatore non da Milan e Olivier Giroud ormai stanco e con la testa in America. Questa gara probabilmente mette una pietra tombale sulla storia fra Stefano Pioli e il Milan, le facce della dirigenza in tribuna dicevano praticamente tutto. Detto questo bisogna andare a fare i complimenti alla Roma, squadra quadrata e che gioca con raziocinio, arguzia tattica e soprattutto tanto cuore. Basti pensare che nella formazione iniziale c’erano due ragazzi del vivaio con la canotta giallorossa sulla pelle: Lorenzo Pellegrini ed Edoardo Bove, che hanno fatto una partita enorme. Spettacolare la citazione cornice del pubblico, la Roma può arrivare fino in fondo. Ha tutto per combattere fino alla fine. Addirittura si può permettere la staffetta fra Romelu Lukaku e Tammy Abraham…. Privilegio di poche squadre al mondo.
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