
Como, parla il leader Patrick Cutrone
Patrick Cutrone è stato senza ombra di dubbio l’uomo immagine del Como che torna finalmente in Serie A dopo tantissimi anni, 21 per la precisione. All’ultima giornata, all’ultimo respiro ma il club lariano con il secondo posto finale in Serie B ha centrato la storica promozione. Sono passati 7 anni da quando l’attaccante italiano esordì con il Milan e dopo tanti bassi alternati a tanti alti, finalmente il suo talento sta diventando continuo ed è pronto a tornare in Serie A. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport l’attaccante ha raccontato le sua emozioni a cuore aperto. Partendo della dedica al padre (scomparso nel 2022) per la passione e l’amore che gli ha trasmesso: “La persona più importante della mia vita. Se faccio il calciatore è grazie alla passione che mi ha trasmesso”. Il rapporto con la tifoseria del Como è viscerale: “Sono orgoglioso, la A mancava a Como da 21 anni: questa è storia. Giocare davanti a gente che conosci da bambino, vederli in settimana e allo stadio, mi ha dato una spinta in più”. Il legame con il conterraneo Alessio Iovine, l’altro comasco del club è molto forte: “Quando andavo a scuola lui giocava in D e lavorava al bar dell’istituto: parlavamo di calcio al bancone, che bello alzare insieme la coppa per la Serie A!”. Non poteva mancare un cenno all’allenatore Cesc Fabregas e al suo carisma: “Ha avuto i migliori allenatori al mondo, quando parla è legge. Ma la sua disponibilità e l’umiltà sono state davvero fantastiche. Mi ha aiutato a gestire l’istinto, mi ha spiegato l’autocontrollo, perché le partite si possono vincere in ogni momento”.
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