Fagioli: “Ludopatia? Che fatica uscirne..”
Interessante intervista a Nicolò Fagioli, sulle pagine della Gazzetta dello Sport, dopo il rientro dalla squalifica per il caso scommesse. Fagioli è tornato in campo al 70′ della partita di campionato Bologna-Juventus, terminata 3.3, subentrando al posto di Rabiot. Ora i tifosi lo rivogliono titolare, e lui spera ancora nell’Europeo sognando di risollevare al più presto la sua carriera. Il centrocampista bianconero parla della fatica che ha fatto ad uscire dalla ludopatia, anche grazie all’apporto di società e compagni di squadra: “Se i miei compagni di squadra mi hanno aiutato? Sì, in primo luogo la società: rinnovandomi il contratto mi ha dimostrato grande fiducia e vicinanza. Poi mister Allegri e i compagni. Penso a Locatelli, Gatti, Chiesa, Bremer, Vlahovic. Per il resto, con l’aiuto dello psicologo, ho combattuto. Per evitare la tentazione di sporgermi dalla balaustra sul vuoto, ho riempito le giornate dopo gli allenamenti: tennis, padel, sedute di analisi, incontri con le scuole. Per anni ho tenuto questo segreto di fango solo per me, ora posso parlarne, come faccio con lei per la prima volta”. La dipendenza dal gioco non può essere sconfitta facilmete. Quali i tempi per superare questa malattia? “Non lo so, forse mai. So che io non ho smesso e non smetto di combatterla. Sarei un bugiardo se dicessi che non riaffiora, che non fa sentire ogni tanto il suo canto seducente. Ma ora lo domino pensando semplicemente a quanto male mi ha fatto. E so che non esiste ” lo faccio una volta sola” perché quella biscia ti avvinghia e non ti molla più. Penso ora che il gioco sia una cosa da sfigati”.
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