Sarri senza panchina: “Meritavo di essere ascoltato da alcuni club!”
Maurizio Sarri manifesta il suo amaro in bocca in vista della prossima stagione guardando le panchine, ormai quasi tutte occupate, della Serie A. Si sfoga in una lunga intervista rilasciata al “Corriere della Sera”. Le sue dichiarazioni:“Senza calcio non so stare. Quando senti l’energia, la voglia di campo che cresce non puoi stare senza. Le prime settimane dopo aver lasciato la Lazio ho staccato completamente, avevo bisogno di riposo mentale e sono stato preso anche da problemi familiari. Adesso mi manca, e tanto”, confessa malinconicamente. Il tecnico toscano rivela di non essere stato contattato da nessun club italiano ad oggi, neppure dal Milan e dalla Fiorentina che considera due squadre adatte a lui e al suo tipo di gioco. “Sinceramente un po’ mi spiace, c’erano panchine libere in squadre che immaginavo potessero fare per me. Non sono stato interpellato neanche per una chiacchierata –racconta – sono i presidenti a decidere, ci mancherebbe, mameritavo di essere ascoltato almeno un quarto d’ora”. Analizza poi i motivi del disinteresse dei club nei suoi confronti: “Si punta sui giovani, e va anche bene. Ma l’esperienza resta un valore, non va cestinata. Basta vedere l’età degli allenatori che quest’anno hanno vinto Conference, Europa e Champions League: 63, 66 e 65 anni. Non è un caso”, rimarca. Ricorda poi la sua esperienza da allenatore del Napoli, e quel famoso Inter-Juventus del 2018 che assegnò di fatto il tricolore ai bianconeri. “Ci fu un errore clamoroso, poi anche riconosciuto, di uno degli arbitri migliori, Orsato, in Inter-Juventus. Noi eravamo in ritiro in albergo: uscii dalla mia stanza incazzato nero, volevo spaccare tutto, ma dovevo tirare su di morale i ragazzi. Li vidi seduti sulle scale dell’hotel, piangevano. Era già troppo tardi, noi perdemmo con la Fiorentina e lo scudetto andò alla Juve.” Juventus che allenò due anni dopo: “Fu un periodo difficile, non dovevo lasciare il Chelsea!”. Parla infine dell’arrivo di Antonio Conte sulla panchina del Napoli: “Il Napoli dovrà fare un percorso, stravolgere il modo di giocare. La fortuna è che Conte è molto veloce in queste situazioni a trasmettere la propria mentalità. Non li vedo fuori dalle prime tre, il lato positivo dello scorso anno è che hanno perso terreno ma erano e sono una squadra forte”.
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