Il declino di Rabiot, finito nel dimenticatoio e fuori dalla nazionale
Adrien Rabiot ha trascorso l’estate a cercare il club che potesse soddisfare le sue alte aspettative di guadagno, dopo esser stato definitivamente scaricato dalla Juventus che, negli ultimi confronti, non si era “sbottonata” più di tanto per accontentare le sue pretese.
Eppure questo gioco “al rialzo”, da anni praticato dal francese, stavolta, non ha pagato, per buona pace della mamma-agente Veronique, da sempre attentissima agli interessi economici del figlio.
Evidentemente, molti club non erano più disposti a sborsare molto milioni di euro (circa 9 all’anno) richiesti dal francese. A fare le spese, questa volta, è stato proprio Rabiot che ha di fatto perso il suo posto in Nazionale. Un danno che va ben oltre ogni differenza salariale che avrebbe dovuto digerire se avesse accettato, ad esempio, l’offerta della Juventus.
Le parole di Didier Deschamps nella conferenza pre Italia-Francia suonano come una vera e propria sentenza per il centrocampista che, ancora senza un club, sembra non aver ancora focalizzato la situazione, ben descritta dal Ct: “è una situazione imbarazzante, Rabiot non ha ancora deciso in quale club giocherà, non allenandosi non puó far parte della nazionale.”
Se ci concentriamo sul risvolto sportivo della questione, la sessione estiva di mercato ha dimostrato che non sempre vincono i procuratori, disposti a tutto pur di strappare laute commissioni e assicurare stipendi sempre più alti per i propri assistiti.
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