Inter, oltre le lamentale di Inzaghi: cosa non va?

7 Febbraio 2025 alle 15:50

La sconfitta di Firenze ha riportato l’intero pianeta nerazzurro sulla terra, il cazzotto viola fa male. L’Inter arrivava dalle polemiche seguite all’ultimo derby, per via di un presunto rigore non fischiato a favore per fallo di Strahinja Pavlovic su Marcus Thuram. Il primo ad accendere il fuoco della polemica è stato ovviamente Simone Inzaghi, non nuovo a lamentele nei confronti della classe arbitrale. Lo faceva già ai tempi in cui guidava la Lazio, ma è una strategia che offre alibi inconsci ai giocatori e non sempre paga. Rigore o non rigore, i numeri parlano chiaro: tre derby, due sconfitte e un pareggio. Il Milan chiusa l’era Stefano Pioli, ha trovato allenatori che hanno capito come affrontare il sistema di gioco “inzaghiano”. L’allenatore interista non è mai stato capace di inventarsi uno spartito diverso quando le cose sono andate male e questo dovrebbe essere motivo di riflessione, piuttosto che stare ad alimentare sterili polemiche inutili. Raffaele Palladino e i suoi ragazzi sono letteralmente saltati addosso ad Hakan Calhanoglu e compagni, distruggendoli emotivamente, fisicamente e tecnicamente. Indicando la via: se affronti la Beneamata a viso aperto e senza timore le difficoltà aumentano. Saranno un caso proprio le difficoltà con le big? Andiamo a vedere lo score: Juventus (4-4), Napoli (1-1), Milan (1-2, 2-3, 1-1), Fiorentina (3-0). Se ci spostiamo in Europa: Manchester City (0-0), Bayer Leverkusen (1-0). Aggiungiamo i pareggi in campionato con Genoa (2-2), Monza (1-1),  Bologna (2-2) e le sofferte vittorie con Udinese e Torino (3-2). E mettiamo anche le sofferenza europee con Arsenal, RB Lipsia, Young Boys: vittorie sofferte, strappate lottando. La “corazzata” nerazzurra non è prima in niente, campionato e Champions League: secondo posto alle spalle del Napoli, quarta nel girone di qualificazione europeo. Vero che il gruppo ha scollinato direttamente negli ottavi di finale europei, ma ha perso la Supercoppa Italia. Manca equilibrio, manca qualcosa ed è chiaro dove sono i limiti. Partiamo da una difesa non più a tenuta stagna, nonostante la straordinaria stagione di Stefan De Vrij. I centrali soffrono la mancata copertura di un centrocampo dove manca fisicità, sono tutti piedi buoni e che amano arrivare in corsa nella difesa avversaria. Inoltre, gli allenatori avversari vanno a bloccare Hakan Calhanoglu ed Henrik Mkhytarian e il gioco è fatto. Passiamo all’attacco: se non segnano Marcus Thuram e Lautaro Martinez è notte fonda. Marko Arnautovic e Mehdi Taremi hanno problemi evidenti, non sono alternative credibili. Saprà l’allenatore piacentino andare oltre queste problematiche e arrivare in fondo alla stagione con qualche successo?

di Cristiano Mezzi
Il caso della settimana Inter

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