
Milan, non era colpa di Fonseca e non è di Conceicao
La sconfitta di ieri sera ha cucito le bocche in casa Milan, oggi giorno libero per tutti e ripresa prevista per lunedì. Riflessioni in corso sull’asse Italia-Usa, si calcolano i danni economici e Gerry Cardinale è silente. Uomo d’affari digiuno di calcio, ma ha compreso da solo che non era colpa di Paulo Fonseca e non è colpa di Sergio Conceicao. Ma di una dirigenza non all’altezza della situazione e della storia rossonera. Lo stesso pensiero che attraversa la famiglia Friedkin, non a caso al lavoro per potenziare la dirigenza. Il tecnico francese e ora quello portoghese si scontrano con una rosa costruita male. Gli ultimi acquisti invernali hanno bisogno di tempo per inserirsi e parlare male adesso di Joao Felix o Santiago Gimenez non ha molto senso. Stefano Pioli aveva fatto un grande lavoro perché aveva alle spalle Paolo Maldini e Frederic Massara, uomini di calcio a tutto tondo. Oggi la struttura dirigenziale si basa su Zlatan Ibrahimovic che non figura nemmeno nell’organigramma, anomalia incredibile e tutta americana. In pochi mesi il Milan ha cambiato due allenatori come una provinciale ed è successo di tutto: con una dirigenza forte, anche il gruppo squadra funziona meglio. Basti pensare al Milan di Silvio Berlusconi con Adriano Galliani, Ariedo Braida e Silvano Ramaccioni. Occorre arrivare a giugno per capire cosa succederà, ma di certo il tifoso più attento capirà che l’allenatore è solo un capro espiatorio delle colpe altrui. Non a caso le contestazioni verso la dirigenza sono stretta attualità: peccato che i dirigenti non conoscano la parola dimissioni. Si parla di Antonio Conte e si fa del male ad una tifoseria intera: l’allenatore leccese con questa dirigenza non arriverà mai, perché Zlatan Ibrahimovic dovrebbe rimangiarsi le parole dette mesi fa. In tutto questo giova anche ricordare che questa squadra è anche sfortunata: è uscita dalla Champions League per gli infortuni di Mike Maignan e Theo Hernandez, ha perso con il Torino per il “solito” portiere (un paio di turni di riposo no?) e due reti regalate. I granata sono stati dominati in lungo e largo, San Vanja Milinkovic-Savic. Un consiglio vivissimo ci sentiamo di darlo: ripartire da Sergio Conceicao e con una squadra costruita da lui. Conosce già ambiente e strutture, ha fame e si è legato alla causa. Non solo, RedBird per molto meno ha mandato via Paolo Maldini: se chi sbaglia paga, la legge deve valere anche per il trio attualmente nelle stanze dei bottoni.
Contenuti simili
Fiorentina, Yacine Adli torna al Milan
Il centrocampista francese Yacine Adli tornerà al Milan a fine stagione, Riccardo Sottil farà il percorso inverso tornando alla base.