
Milan, Furlani da Cardinale: al via la rivoluzione
L’amministratore delegato rossonero è volato a New York per incontrare personalmente Gerard Joseph Cardinale. Mossa strategica, il dirigente è uomo di Paul Singer e non è un mistero che il fondatore del fondo Elliot non abbia gradito la gestione della squadra. Il figlio è nel consiglio direttivo del Milan e ha un peso non indifferente, la sua voce è molto ascoltata. Non piace a nessuno la libertà accordata a Zlatan Ibrahimovic, il cui atteggiamento negli ultimi tempi è cambiato: più mite e riflessivo. Lo svedese ha capito che gli equilibri stanno mutando, i risultati non gli hanno dato ragione e ha avuto voce in capitolo su allenatori e mercato. Nella riunione fra proprietario del club e a.d. saranno delineate le strategie per la prossima stagione, nella quale l’imprenditore statunitense vuole incidere maggiormente. Non a caso è stato personalmente a colloquio con Igli Tare, Andrea Berta e Fabio Paratici. La scelta del prossimo d.s. passerà dalla sua scelta, resiste ancora la candidatura di Carlalberto Ludi e si vaglia la possibilità di nominare Daniele Massaro. Andranno stabiliti nuovi equilibri, l’idea molto americana delle decisioni in team sta per andare in soffitta, i poteri saranno attributi al nuovo d.s. con piena operatività. Geoffrey Moncada tornerà (se accetta…) ad occuparsi dello scouting, Giorgio Furlani avrà potere di firma non operativo (il mercato lo farà il prossimo d.s.). E Zlatan Ibrahimovic? Possibile demansionamento al ruolo di semplice consigliere al fianco del d.s., con una maggiore operatività in seno alla RedBird con un distacco dalla squadra. Per il resto si punta a una squadra con una forte anima italiana, meno francese. Il budget mercato dipenderà dagli esiti in campionato e Coppa Italia.
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