In estate l’asso Portoghese ha lasciato la Juventus per riapprodare allo United, club che in questa stagione stenta a decollare. Un susseguirsi di risultati altalenanti che hanno fatto saltare persino la panchina di uno dei simboli dei “Red Devils”, quale è Solskjaer.
Quando le cose vanno male, Cristiano Ronaldo non sa nascondere la sua insofferenza.
Quando le cose vanno male, Cristiano Ronaldo non sa nascondere la sua insofferenza.
Lo United figura in questo momento settimo a -22 dai rivali cittadini, il Manchester City, con due gare in meno e CR7 non è affatto soddisfatto: “Non sono qui per giocarmi il quinto, sesto o settimo posto” ha tuonato in un’intervista a Sky Sports Uk.
Cristiano ha anche parlato del nuovo tecnico ex Lipsia Rangnick: “Da quando è arrivato un paio di settimane fa ha già cambiato molte cose e ci siamo migliorati su alcuni aspetti. Ci vuole tempo perché le sue idee di gioco entrino nella testa dei calciatori, ma sono sicuro che farà un buon lavoro. Ci sono tante partite per migliorare“. Anche se qualche dubbio Ronaldo non lo nasconde: “Avere un allenatore ad interim può incidere sull’attitudine di alcuni calciatori. Perché è noto che chi dà istruzioni non sarà al comando per molto tempo. Un allenatore deve invece sentirsi sicuro nella sua posizione. Altrimenti non è nella situazione ideale per avere autorità sui giocatori e chiedere rispetto. Rangnick non è stato manager per tanto tempo. E non ha mai guidato un top club. Ora deve adattarsi alla grandezza del Manchester United”.
Insomma, il messaggio alla società è abbastanza chiaro e suona quasi come un ultimatum.
Cristiano ha anche parlato del nuovo tecnico ex Lipsia Rangnick: “Da quando è arrivato un paio di settimane fa ha già cambiato molte cose e ci siamo migliorati su alcuni aspetti. Ci vuole tempo perché le sue idee di gioco entrino nella testa dei calciatori, ma sono sicuro che farà un buon lavoro. Ci sono tante partite per migliorare“. Anche se qualche dubbio Ronaldo non lo nasconde: “Avere un allenatore ad interim può incidere sull’attitudine di alcuni calciatori. Perché è noto che chi dà istruzioni non sarà al comando per molto tempo. Un allenatore deve invece sentirsi sicuro nella sua posizione. Altrimenti non è nella situazione ideale per avere autorità sui giocatori e chiedere rispetto. Rangnick non è stato manager per tanto tempo. E non ha mai guidato un top club. Ora deve adattarsi alla grandezza del Manchester United”.
Insomma, il messaggio alla società è abbastanza chiaro e suona quasi come un ultimatum.