SPAGNA PUNITA AI RIGORI: E’ FESTA MAROCCO
ll Marocco si conferma una delle grandi rivelazioni di questo Mondiale. La squadra di Regragui vola ai quarti di finale dei Mondiali 2022 in Qatar dopo aver eliminato la Spagna ai calci di rigore. Il muro eretto dalla formazione africana ha resistito per tutti i 120′ di gioco, ma anche oltre, con la Spagna incapace di realizzare un singolo penalty, sbagliando con Sarabia, Rodri e Busquets. A scatenare la festa finale il cucchiaio dell’ex interista Hakimi.
I due allenatori schierano in campo i giocatori più in forma. Queste le due formazioni scese in campo:
Per il Marocco: Bounou; Hakimi, Aguerd (85′ El Yamiq), Saïss, Mazraoui (82′ Attiat-Allal); Ounahi (120′ Benoun), Amrabat, Amallah (82′ Cheddira); Ziyech, En-Nesyri (82′ Sabiri), Boufal (66′ Ezzalzouli).
La Spagna si presenta invece con: Unai Simón; Llorente, Rodri, Laporte, Jordi Alba (98′ Balde); Busquets, Gavi (63′ Soler), Pedri; Torres (76′ Williams (117′ Sarabia), Asensio (63′ Morata), Olmo (98′ Ansu Fati).
ll copione della partita non cambia molto: da una parte la Spagna in pieno controllo del possesso palla e del palleggio; dall’altra il Marocco impegnato a bloccare le fonti di gioco avversarie. Nel primo tempo Regragui ha chiesto ai suoi ragazzi una partita aggressiva con un 4-5-1 pronto a mordere le caviglie al centrocampo della Spagna per non permettergli imbucate o triangolazioni. L’obiettivo è stato raggiunto, tant’è che a questa strategia si devono i tanti errori degli spagnoli e la pressochè totale assenza di tiri in porta. I primi 45′ trascorrono senza grandi emozioni. Le uniche occasioni sono del Marocco, con Mazraoui al 33′ e poi con Aguerd al 42′.
Nella ripresa l’inerzia del match non cambia di molto. La Spagna manovra il pallone senza incidere e il Marocco si limita a difendere la propria porta.
Luis Enrique corre ai ripari sostituendo Gavi, il più giovane a giocare un match a eliminazione diretta dal 1958 (il record era di Pelé), e Asensio. Dentro Soler e Morata. Sarà quest’ultimo a dare un pò di brio, ma non trova manforte da parte dei suoi connazionali. All’82’ entrano per il Marocco Sabiri della Sampdoria e Cheddira del Bari. La Spagna ha l’occasione migliore al 95′ quando Bonou è attento su una punizione dalla distanza.
Sul punteggio dello 0-0, si va ai tempi supplementari. Nel primo extra-time la Spagna ne ha di più, il Marocco è a corto di energie. Ma per gli uomini di Luis Enrique il gol tanto agognato non arriva. E anzi è il Marocco che ha le occasioni migliori per portare a casa la vittoria. Al 105′ miracolo di Simon su Cheddira: imbucata magica di Ounahi per l’attaccante del Bari che a tu per tu con Simon si fa ipnotizzare col piede dal portiere spagnolo. Al 123′ Sarabia, appena entrato, si divora il gol della qualificazione.
Si va alla lotteria dei penalties e la copertina viene presa da due giocatori su tutti: il portiere Bounou, che ne para due e intuisce il terzo finito sul palo, e Achraf Hakimi, che segna con personalità il cucchiaio che regala la gloria ai suoi.
Inizia Sabiri della Sampdoria che spiazza il portiere ed è 1-0. Sarabia (subentrato proprio per calciare il rigore) colpisce il palo. Ziyech invece insacca, ed è 2-0. Soler si fa parare il rigore. Il Marocco vede i quarti, ma sbaglia e ridà una chance alla squadra di Luis Enrique. Capitan Busquets sbaglia e concede un’altra opportunità al Marocco. Hakimi ha dunque l’occasione per chiudere il match e non fallisce ingannando il portiere con un formidabile cucchiaio.
Per la Spagna la maledizione dei calci di rigore non finisce: si tratta della terza eliminazione consecutiva da una competizione internazionale (era successo anche ai Mondiali del 2018 ed agli Europei del 2021).
La selezione africana se la vedrà ai quarti contro il Portogallo, reduce della vittoria per 6-1 contro la Svizzera.
La rivelazione Marocco continua a incantare tutto il mondo dando continuità ai propri risultati. La squadra di Luis Enrique paga la scarsa efficacia. Gli undici di Luis tessono la solita (e prevedibile) rete di passaggi ma va a sbattere contro l’organizzazione difensiva degli africani, risultando realmente pericolosa solo a tratti.
Il Marocco diventa la quarta squadra del Continente africano ad andare così lontano in un torneo iridato dopo il Camerun (1990), il Senegal (2002) ed il Ghana (2010).
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