ALLA FINE FU GARCIA:COME CAMBIA IL NAPOLI?

16 Giugno 2023 alle 13:00

Napoli, alla fine fu Rudi Garcia: come cambia il Napoli ? Aurelio De Laurentiis ha scelto il nuovo allenatore per la prossima stagione, in cui ci sarà da difendere lo scudetto appena conquistato: l’erede di Luciano Spalletti, che si è preso un anno sabbatico (anche se la Juventus…), è Rudi Garcia. Lo ha annunciato il presidente azzurro sul proprio profilo Twitter: “Ho il piacere di annunciare che, dopo averlo conosciuto e frequentato durante gli ultimi 10 giorni, il signor Rudi Garcia sarà il nuovo allenatore del Napoli. A lui il più sincero benvenuto e un grande in bocca al lupo!”. L’allenatore francese ha firmato un contratto biennale con opzione per il terzo a 2,5 milioni a stagione più bonus. Il nuovo tecnico è una vecchia conoscenza del nostro campionato, visto che ha allenato la Roma per due stagioni e mezzo, tra il 2013 e l’inizio del 2016. Alla guida dei giallorossi ha lottato per il titolo con la Juventus: è arrivato secondo nei primi due campionati prima di venire esonerato. E’ reduce dall’esperienza in Arabia Saudita con l’Al Nassr di Cristiano Ronaldo, durata poco meno di 10 mesi e conclusa con la risoluzione consensuale a metà aprile. Il Napoli sarà la nona squadra in carriera per il neo mister che ha iniziato ad allenare nel 2000 al Saint-Etienne. Poi ha guidato Digione, Le Mans, Lille, Marsiglia e Lione. Una scelta quella del club partenopeo all’insegna della continuità, visto che anche il 59enne tecnico predilige il 4-3-3 che con Luciano Spalletti ha regalato uno scudetto atteso 33 lunghi anni. Tra tutti i candidati, sembra il più adatto a proseguire l’esperienza “spallettiana”. Innanzitutto la gestione del gruppo. Autorevole senza essere autoritario, come il suo predecessore. Sa mantenere buoni rapporti senza essere amico dei giocatori.  Ciò che ha convinto il Napoli, è il fatto che il francese manterrà il sistema di gioco e i concetti tattici del predecessore. Qualunque allenatore intelligente, e Rudi Garcia lo è senza ombra di dubbio, farebbe lo stesso. La scelta peggiore sarebbe stata quella di prendere un tecnico integralista che avrebbe rischiato di rompere un giocattolo dai meccanismi pressoché perfetti. In tema di calciomercato idee chiare e condivise: il gruppo titolare non si tocca, necessario alzare il livello delle seconde linee.

di Cristiano Mezzi
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