Allegri-Juve:si è rotto l’incantesimo.Alle radici della crisi.
Collezionati soltanto 7 punti nelle ultime 8 giornate, un’andamento a dir poco scioccante, neanche lontanamente paragonabile alla marcia del girone d’andata. Un black out che ha sorpreso tutti, la Juventus delle ultime partite è davvero irriconoscibile!
Difficile interrogarsi sul perchè di una involuzione così repentina e inattesa. Molto probabilmente anche lo stesso allenatore Max Allegri non riesce a darsi una spiegazione: l’ irritazione del tecnico toscano, a specifica domanda rivoltagli dal giornalista di Sky al termine di Juve-Genoa, ne è la prova!
Ma facciamo un passo indietro. I bianconeri hanno approcciato alla stagione 2023-24 nel miglior modo possibile, collezionando ben 46 punti nelle prime 20 partite, andando così oltre ogni più rosea aspettativa. Tuttavia, l’ “autunno” juventino non è stato del tutto fortunato. Il caso doping di Pogba e la vicenda del calcio scommesse che ha travolto Fagioli, ha di fatto privato la Juventus di due pedine molto importanti a centrocampo. Anche la condizione mai ottimale di Federico Chiesa ha ridotto il potenziale offensivo a disposizione di Allegri. Ciononostante, la Juve è stata protagonista di un girone d’andata in cui ha dimostrato di poter tenere il passo dell’Inter, con prestazioni, va detto, a volte convincenti, a volte meno e in molti casi con una buona dose di fortuna, ma nel complesso la capacità di rimanere incollati all’Inter è stata encomiabile.
Se 8 giornate fa era facile elogiare i punti di forza, quali la compattezza, l’equilibrio e l’efficacia del terminale offensivo incarnato dagli strepitosi Vlahovic ed Yildiz, in questa fase invece emergono tutti i limiti della squadra. In primis, una condizione atletica in fase calante: nonostante il buon turnover varato da Allegri, la sensazione è che la squadra stia gradualmente perdendo un po’ di brillantezza e lucidità. Altro fattore che sta influenzando il rendimento attiene all’aspetto mentale. L’autostima dei calciatori è crollata vertiginosamente dopo la sconfitta contro i nerazzurri, che ha allontanato le speranze scudetto, sgretolando l’ambizione che aveva trascinato gli uomini di Allegri nella prima parte di campionato. Questa tappa ha segnato lo spartiacque della stagione, ridimensionando gli obiettivi stagionali e abbassando il livello di “appagamento”. Da quel momento fatidico, anche sotto il profilo della comunicazione, si è di fatto assistito ad un decalage di traguardi. L’ obiettivo della stagione è improvvisamente diventato arrivare tra le prime 4.
Tutto ad un tratto è diventato più importante guardarsi alle spalle dalle inseguitrici piuttosto che inseguire la vetta.
Questo ridimensionamento, che passava innanzitutto dalle parole di circostanza del medesimo Allegri al termine delle ultime deludenti gare, va da se che abbia inevitabilmente intaccato la motivazione dei calciatori. Oggi, a finire sul banco degli imputati è Allegri, per gli ultimi risultati e per l’idea di gioco poco coraggiosa che non entusiasma i tifosi e gli appassionati di calcio. Ed ecco che torna ad imperversare il toto allenatore: i rumors portano a profili di tutti i tipi, esperti e meno esperti, inclini o meno al calcio spettacolo. I nomi caldi per il dopo Allegri sono Thiago Motta, Pioli e Conte. Più suggestiva (per i connessi costi) è invece l’ipotesi Zidane. Ció detto, il ricco contratto tra la Juve ed Allegri scadrà nel 2025, e ció spinge a ritenere che la “vecchia Signora” difficilmente solleverà dall’incarico Massimiliano Allegri, se non in presenza del mancato raggiungimento, dell’obiettivo (minimo) della qualificazione alla prossima Champions.
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