Milan: la guerra fredda con Rade Krunic
Quella fra il Milan e Rade Krunic è una storia d’amore ai titoli di coda. Volano gli stracci e i piatti fra le parti. Arrivato durante l’estate 2019 dall’Empoli, insieme a Ismael Bennacer. Felice e vincente intuizione di Paolo Maldini e Frederic Massara, ha vinto lo scudetto due anni fa dando un prezioso contributo. Forte il rapporto con l’allenatore Stefano Pioli che ne ha sempre apprezzato la duttilità tattica. Il rapporto fra il giocatore e il club ha cominciato ad incrinarsi durante la scorsa estate, quando Giorgio Furlani respinse le offerte del Fenerbahce. La società turca aveva ingolosito il centrocampista con un triennale a 3.5 milioni a stagione. Cifre importanti per un calciatore di 30 anni a caccia dell’ultimo accordo importante della carriera. Avance respinte dalla proprietà e soprattutto dal tecnico rossonero. Tanto è vero che il bosniaco è stato impiegato con continuità in tutte le competizioni, fino all’infortunio che lo ha tenuto fermo circa un mese. Gli agenti dell’atleta sono stati informati dalla dirigenza che il giocatore ha il via libera, ma che devono arrivare offerte superiori ai 4 milioni. Sotto quella cifra non si scende e il calciatore sarà obbligato a rispettare il contratto in essere fino al 30/06/2025. Ma l’addio conviene a tutti: club che risparmia uno stipendio importante, allenatore che può dare campo e fiducia a Yacine Adli e al baby Kevin Zeroli, bosniaco stesso che va a monetizzare il finale di carriera. Ma il finale è scorretto e amaro: nella gara casalinga contro il Sassuolo, nonostante Ismael Bennacer e Ruben Lofuts-Cheek fossero in apnea, Rade Krunic non ha dato la disponibilità ad entrare. Ha fatto intendere con un gesto di avere un fastidio alla schiena e quindi di non essere in condizione. Di fatto si sente fuori dal progetto e spinge per partire.
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