Milan, oltre le parole di Theo Hernandez
Il terzino del Milan è stato dichiarato incedibile da Zlatan Ibrahimovic, ma sull’argomento Theo Hernandez è stato molto evasivo: “Sono concentrato sull’Europeo. Se resterò o meno al Milan, lo vedremo più avanti”. Sollecitato su un possibile ritorno in Spagna, il classe 1997 ha dribblato la domanda: “Al momento non ci penso ancora”. Una doccia gelata per i tifosi milanisti e soprattutto per la società. Perché è evidente il contrasto tra le affermazioni del dirigente svedese e quelle del difensore francese. Il club di viale Aldo Rossi ha preso nota delle parole del giocatore e al momento non ha preso nessuna posizione. Ma filtra il fastidio da parte dell’amministratore delegato Giorgio Furlani e dello stesso ex attaccante rossonero. Il presidente Paolo Scaroni ha fatto pervenire direttamente al laterale sinistro il proprio disappunto, ricordandogli che i contratti si rispettano. Non si esclude che nei prossimi giorni la società possa prendere una dura posizione nei confronti dell’atleta. Fra l’altro uomo di Paolo Maldini, arrivato con l’ex uomo mercato. Proprio l’addio all’ex numero 3, giubilato senza motivazioni plausibili non è stato preso bene da buona parte della squadra. I giocatori certe arie le annusano, colgono certi aspetti. Un altro esempio sono le dichiarazioni sempre del massimo dirigente che parlando di Rafael Leao ha detto che “per 150 milioni lo porto in braccio a chi li offre”. Frasi destabilizzanti, un giocatore non si sente al centro del progetto. Il fondo RedBird ha evidenti progetti: mantenere la squadra competitiva al di là dei trofei, farsi lo stadio, vendere la squadra con tutti gli asset patrimoniali. Questo lasciano intendere i discorsi di Gerry Cardinale, i big vogliono vincere e guadagnare. Ecco perché gli elementi più rappresentativi della squadra milanista stanno in campana. Anche l’arrivo di Paulo Fonseca e le parole su Antonio Conte hanno lasciato i giocatori disorientati. Ci spieghiamo: un conto è essere allenati dal portoghese, un conto dall’italiano. Cambiano ambizioni, carattere, schemi di gioco, impatto mediatico. Il rischio che dopo l’Europeo il terzino sinistro possa lasciare Milano è alto. Altre squadre come Real Madrid, Bayern Monaco e ultime pretendenti in ordine di tempo Manchester United e Psg sono in grado di immettere nelle casse rossonere cifre pesanti. Oltre a garantire al calciatore stipendio da top player. A cascata potrebbero chiedere la cessione gli altri big della squadra, per questo la società è irritata con il nazionale Blues e pare intenzionata a scendere pesantemente in campo con la strategia del rispetto dei contratti firmati. Per una questione di delicatezza nei confronti della Francia, nessun dirigente parlerà con il campione, ma appena finita la rassegna europea i conti saranno saldati in un modo o nell’altro.
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