Milan, un mese di tempo per il nuovo allenatore
Dopo aver nominato Zlatan Ibrahimovic supervisore con pieni poteri sulla gestione tecnica della squadra, Joseph Cardinale si sta trovando in difficoltà. Sta assistendo alle diversità di vedute fra lo svedese e l’a.d. Giorgio Furlani. L’italiano è uomo di Paul Singer in società e ha il compito primario di controllare i conti. Logico che non può esserci condivisione di vedute fra l’ex attaccante e il burocrate di sangue rossonero. Geoffrey Moncada ha un ruolo più sfumato se vogliamo, segnala giovani e giocatori non conosciuti al grande pubblico, mentre il d.s. Antonio D’Ottavio è il finalizzatore delle decisioni assunte da altri. L’ ultima parola su ogni scelta di mercato e allenatore è di Joseph Cardinale, il quale per far fruttare l’ investimento ha bisogno di risultati concreti e la sua popolarità dopo questa annata è decisamente ai minimi storici dopo la débacle dell’allontanamento di Paolo Maldini e Frederic Massara artefici della rinascita rossonera. Sacrificati sull’altare di Stefano Pioli con la regia proprio dell’a.d. e di Paolo Scaroni le cui parole confermano l’acredine verso la leggenda rossonera. Sui social aleggia la seguente frase: “Scaroni chi? Non se lo ricorderà più nessuno, Maldini è una leggenda per sempre”. In tutto questo stato di cose appare evidente che il proprietario italo-americano non possa sbagliare una mossa. Intanto ha provveduto a chiudere l’era di Stefano Pioli, malgrado l’appoggio del presidente e dell’a.d.
Ma perché le due figure dirigenziali sostengono il tecnico emiliano? Semplice, il suo addio sconfessa le loro scelte e danno ragione alle visioni dell’ex responsabile dell’area tecnica. Ma il destino del mister del 19° scudetto è segnato e il casting per il nuovo allenatore è partito da tempo. Girano tanti nomi, alcuni dei quali fanno sorridere. A cominciare da Philippe Galtier fino a Marcelo Gallardo, mai contattati. Si è fatta una chiacchierata con Julien Lopetegui, messo rapidamente in stand by e “liberato” da un accordo verbale. Si parla di Mark Van Bommel, sesto in classifica con l’Anversa in Belgio e fa sorridere anche questa voce. Per non parlare di quella che riguarda l’attuale c.t. del Belgio Domenico Tedesco. La pista più concreta è quella che porta a Paulo Fonseca al momento, le referenze sono ottime e trova anche il consenso di Zlatan Ibrahimovic. Ma stanno andando avanti nel riserbo più assoluto i contatti con Antonio Conte, attratto dal mondo Milan. Il tecnico leccese ha declinato un invito da parte del Bayern Monaco e ha dalla sua parte l’appoggio di Zlatan Ibrahimovic che lo vede come l’unica figura di spicco per tornare a vincere subito. Nella chiacchierata post derby avuta con Joseph Cardinale la candidatura dell’ex Juventus e Inter è stata particolarmente spinta. Il succo del discorso è stato questo: sono un vincente, il Milan non è squadra qualsiasi, sono passati allenatori e giocatori leggendari. Traduzione: o si prende un allenatore vincente e come si deve o me ne vado anche io. Potrà RedBird sporcarsi ulteriormente l’immagine con l’addio di un altro totem del milanismo? Nella giornata di oggi erano circolate anche le voci su Roberto Mancini e Luciano Spalletti, ma sembrano prive di fondamento.
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