Milan, è il giorno zero: si riparte
La delusione in casa rossonera per il sesto derby di fila perso è enorme, soprattutto vedendo gli interisti festeggiare in campo la seconda stella. Stefano Pioli ha fallito tutti gli obiettivi stagionali, centrando solo la qualificazione alla prossima Champions League. E’ stato eliminato nella fase a gironi della massima competizione europea (sebbene Psg e Borussia Dortmund che erano in quel gruppo oggi sono in semifinale), negli ottavi di Coppa Italia ha ceduto all’Atalanta e in Europa League contro un allenatore esordiente come Daniele de Rossi. Ma non è solo il fallimento dei risultati sportivi, ci sono di mezzo anche le scelte sbagliate in termini di tattica e formazioni, la mancata valorizzazione di ben due campagne acquisti e soprattutto il mancato lancio dei giovani. Alla fine, in cinque anni lo scudetto è l’unico titolo conquistato dal tecnico emiliano e il bonus è esaurito. Si arriverà a giugno e poi le strade si divideranno per sempre. Lo stato maggiore rossonero ieri sera era presente al completo a San Siro, tutti a interrogarsi sull’utilità di Yunus Musah quale esterno offensivo, sul valore di Rafael Leao usato centravanti, sull’insistenza a fare giocare Davide Calabria e tanto altro. Il Milan nella ripresa ha preso quota mettendo alle corde i nerazzurri dopo gli ingressi di Olivier Giroud, Ismael Bennacer e Samuel Chukwueze. Se questo allenatore in sei derby non è riuscito a prendere le contromisure ai rivali cittadini allora ha qualche limite. Spiace dirlo, ma è così. Joseph Cardinale ascolterà il parere di Zlatan Ibrahimovic e annuncerà la nuova guida tecnica. Si fanno molti nomi, poche certezze. La scelta non sarà di pancia, ma ponderata. Nel frattempo si riparte da qualche certezza: la crescita di Matteo Gabbia ormai un titolare aggiunto, la promozione definitiva a partire da luglio in prima squadra di Jan-Carlo Simic, la leadership di Theo Hernandez destinato a non essere ceduto e a ereditare la fascia da capitano. A lasciare Milanello saranno altri, non il terzino francese. Potrebbero esserci novità anche a livello dirigenziale, nonostante il “no” all’ingresso di Damien Comolli. Molto bolle in pentola, aspettiamoci sorprese ad ampio raggio nei mesi che verranno. Un’altra certezza: Paolo Maldini aveva visto giusto, ecco perché l’attuale proprietario americano non potrà sbagliare altre mosse.
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