Napoli, Adl sfoglia la margherita: pro e contro di Mou
Questa sera la finale della Supercoppa Italia permetterà alla dirigenza azzurra di tracciare un primo bilancio stagione sul lavoro fatto da Walter Mazzarri. Il tecnico livornese, molto amato da piazza e giocatori ha fatto peggio del predecessore Rudi Garcia in campionato. Ma ha tutto il tempo di riportare la squadra in zona Champions League e di provare a superare il Barcellona negli ottavi di finale della massima rassegna europea per club. In questi giorni sta circolando il nome di José Mourinho quale possibile successore dell’attuale allenatore. Il portoghese ha chiesto all’agente Jorge Mendes di valutare la possibilità azzurra per il prosieguo della carriera, dopo la traumatica separazione dalla Roma. Ha rifiutato una importante proposta proveniente dall’Arabia Saudita, sente che ha ancora tanto da dare al calcio europeo. La notizia è stata rilanciata in Inghilterra dal noto quotidiano Times. Aurelio De Laurentiis e Jorge Mendes sono legati da amicizia datata e non è un mistero che in passato il super manager portoghese gli abbia dato dei consigli, non soltanto portato da lui alcuni suoi assistiti. Rapporto di stima e affetto, come ne ha tanti il presidente nel mondo del calcio. Insomma, non ci sarebbe bisogno di prendere appuntamento a Roma, ma forse, con José Mourinho in fase di trasloco, sarebbe anche più semplice farli incontrare nei nuovi uffici della FilmAuro, nel cuore della Capitale. In attesa di un possibile faccia a faccia, il massimo dirigente partenopeo sfoglia la margherita per valutare i pro e contro di uno sbarco del vate lusitano al Maradona.
Tutti i pro che portano Mourinho al Napoli
Tanto per cominciare l’innegabile carisma che emana l’ex Inter e Roma fra le altre. Con il suo arrivo sarebbe possibile anche convincere atleti importanti a scegliere la piazza napoletana. Non a caso si vocifera di un interesse azzurro per Tammy Abraham… Per la bellezza della città, per la passione dei tifosi, per l’ambizione sempre massima, Napoli si sposerebbe alla perfezione con José Mourinho, questo è certo. Dopo Roma, forse nessun’altra piazza italiana offrirebbe quell’affetto e quell’amore viscerale che ha trovato nella Capitale. E saprebbe nutrirsi di questa energia folle che gravita intorno alla squadra, questo è sicuro al 100%.
Tutte le ragioni per un “no” al tecnico
Mou al Napoli appare più come una grande suggestione mediatica piuttosto che un reale progetto sportivo futuro, per diversi motivi. Intanto, il fattore economico: se il Napoli non dovesse centrare il quarto posto, potrebbe valutare di ridimensionare il suo progetto e il portoghese non è certo tecnico da prendere quando c’è un ridimensionamento in atto. L’aspetto economico non è trascurabile di questi tempi e il tecnico è da sempre uno dei tecnici più pagati del calcio. Inoltre, Aurelio De Laurentiis è sempre stato orgoglioso della bellezza del suo Napoli, del gioco armonioso e vincente. Quello di Maurizio Sarri e Luciano Spalletti è stato di un livello talmente alto da far crescere il desiderio del presidente di andare sempre avanti col 4-3-3. Invece Mou è un pratico, non un esteta. Però, come pochi, sa entrare nel cuore e nella testa di città e giocatori.
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