Calzona sarà il sostituto di Mazzarri. L’esonero del tecnico toscano è stato ufficializzato da ADL qualche ora fa.
Francesco Calzona è l’attuale ct della Slovacchia ed è stato autorizzato al doppio incarico per i prossimi 3 mesi. Il suo ruolo sarà quello di traghettare il Napoli fino al termine della stagione in corso.
IL PROFILO DEL NUOVO ALLENATORE
Per molti anni è stato il braccio destro di Maurizio Sarri. L’anno della prima svolta è il 2007: Maurizio Sarri, infatti, lo chiama con sé all’Avellino affidandogli il ruolo di vice. Tra i due comincia un rapporto professionale intenso e duraturo: Calzona segue Sarri anche a Verona, Perugia, Empoli e infine a Napoli dove vive con lui il triennio 2015-2018. Rimane fermo fino al 2020, quando diventa asssitente di Eusebio Di Francesco al Cagliari prima di tornare, l’anno dopo, al Napoli in qualità di vice di Luciano Spalletti nella stagione pre-scudetto. Per Calzona, dunque, questa volta trattasi di un ritorno al Napoli.
LA SUA IDEA DI CALCIO
Calzona è sostenitore di un calcio dinamico basato sulla ricerca della vittoria attraverso l’estetica. Il modulo tattico prescelto sarà il 4-3-3: reparti corti, palla a terra, fraseggio, copertura degli spazi e niente lanci lunghi, con una profondità da trovare attraverso le geometrie. Calzona, in un’intervista al “Foglio”, aveva dichiarato:“Per me il calcio è spettacolo, bisogna far di tutto per far divertire il pubblico.”
NON C’È TEMPO PER SPERIMENTARE
Calzona non avrà tempo per sperimentare. Lo attende la sfida infrasettimanale di Champions League contro il Barcellona. Questo potrebbe essere il suo Napoli ideale:
In difesa, a sinistra, potrebbe optare per Mario Rui, come centrale Rrahmani, il giocatore della rosa coi piedi più educati tra Juan Jesus, Natan ed Ostigard. A centrocampo, libertà di movimento a Anguissa, a fianco ci sarà Lobotka, il ‘cervello’ al quale Calzona affida i tempi di gioco già nella Slovacchia, mentre nel ruolo di mezzala sinistra la filosofia del nuovo allenatore azzurro porta a pensare che Zielinski, anche se c’è da fare i conti con il fatto che è finito ai margini del progetto per il suo passaggio all’Inter nella prossima stagione. Al suo posto potrebbe essere schierato anche Traorè, meno palleggiatore ma più dinamico e dotato comunque di piedi buoni. Infine l’attacco, dove il tridente Politano-Osimhen-Kvaratskhelia dovrebbe essere confermato. Piuttosto, nelle gerarchie offensive, le doti tecniche di un Raspadori ‘in stile Mertens’ potrebbero consentirgli di scavalcare nuovamente Simeone, così come Lindstrom spera di ottenere maggiore minutaggio. E Ngonge? L’ex Verona, sempre incisivo quando chiamato in causa, punta a scalare gradualmente l’indice di preferenza nell’ottica di un ingresso tra i titolari sulla corsia destra avanzata.