JUVENTUS DI NUOVO KO: BIANCONERI FUORI DALLA CHAMPIONS
Juventus: Game over
Nella penultima gara del Gruppo H disputata contro il Benfica, la Juventus colleziona un’altra sconfitta in una serata in cui c’è poco da salvare. Una sconfitta che, questa volta, ha un peso specifico in quanto sancisce la fuoriuscita dalla Champions League nella fase “a gironi”. Ennesima prestazione europea da dimenticare per i bianconeri che si fanno dominare dal Benfica per i primi 70’ circa. Nell’ultimo quarto d’ora di gioco arriva una reazione d’orgoglio che permette alla Juve persino di riaprire la partita, portandosi dal 4-1 al 4-3.
A condizionare l’esito della partita i troppi errori in fase difensiva e l’incapacità di contenere un Benfica straripante, dimostratosi nettamente più brillante sotto tutti i punti di vista. Come accaduto contro le altre squadre di livello, la Juventus ha sofferto velocità e i ritmi dell’avversario.
Il film della partita
Allegri lancia a sorpresa Gatti dal 1′ al posto di Alex Sandro, vittima di un acciacco all’anca e tiene ancora in panchina Milik preferendogli Kean disposto al fianco di Vlahovic. Schmidt manda invece in campo Vlachodimos, Bah, Silva, Otamendi, Grimaldo, Florentino, Fernandez, alle spalle del reparto offensivo composto da Rafa Silva, Joao Mario, Aursnes e Gonçalo Ramos.
I padroni di casa partono meglio, sfruttando la loro grande qualità dalla trequarti in su e mettendo più di una volta in difficoltà una difesa bianconera che si dimostra sin da subito molto disorientata, tant’è che al 17’ subisce il primo gol del Benfica: cross dalla sinistra di Fernandez, taglio in area piccola di Antonio Silva che impatta di testa e trova il gol. Al 21’la Juve pareggia ma il gol viene inizialmente annullato: situazione complicata con la prima conclusione ravvicinata di Vlahovic parata dal portiere, sulla respinta Kean aveva toccato in rete dalla linea di porta. La Var convalida però il gol momentaneamente annullato giudicando sia Vlahovic sia Kean in posizione regolare. Neanche il tempo di esultare e Cuadrado in area commette un ingenuo (seppur involontario) fallo di mano in area di rigore. Il penalty viene trasformato in rete da Joao Mario. 2-1 per il Benfica. Al 34′ Vlahovic va vicino al 2-2, ma sciupa su un bell’invito di Kostic e sull’azione successiva i bianconeri crollano: palla perfetta di Joao Mario per Rafa Silva, che approfitta della distrazione di Bonucci per battere Szczesny con un gran colpo di tacco. A inizio ripresa la Juve ripete gli stessi errori in difesa. Al 50′ il Benfica cala il poker: imbucata di Grimaldo che trova rafa Silva davanti a Szczesny, portiere superato dallo “scavetto” del portoghese. Allegri prova a cambiare verso al match inserendo dapprima Milik per Kean e, nell’ultima mezz’ora Miretti, Soulé e Iling-Junior al posto di Kostic, Cuadrado e Vlahovic.
Sono proprio i nuovi entrati a rivitalizzare il match, consentendo alla Juventus di accorciare le distanze. A un quarto d’ora dalla fine, Iling-Junior ispira il gol di Milik: grande affondo sulla sinistra e cross perfetto per il sinistro al volo del polacco che batte Vlachodimos. Al 79′ i bianconeri riaprono la partita con un’altra giocata di Iling sulla sinistra, muro del portiere e palla che carambola su Mckennie che gira in rete. Le emozioni non sono finite: al 86′ palo di Rafa Silva che, in campo aperto solo davanti a Szczesny, non trova la porta di qualche centimetro. Infine, al 91′ Gatti va vicino al gol del pareggio sugli sviluppi di un corner.
Voltare pagina
Per la prima volta dopo 8 anni la Juventus non supera la fase a gironi di Champions e si ritrova costretta a giocarsi l’accesso all’Europa League col Maccabi, in una sfida a distanza che andrà in scena la prossima settimana tra Torino e Haifa. Un fallimento in parte già preannunciato, figlio di una serie di prestazioni veramente deludenti. Quella di Lisbona è solo l’ultima della lista, una partita in cui i voti più bassi vanno proprio a quella difesa che sembrava essersi assestata dopo il passaggio definitivo al 3-5-2: troppa la qualità degli avversari, troppe le ingenuità del reparto arretrato bianconero. I due gol nel finale, propiziati dai “giovani” subentrati, non bastano a mutare la sostanza di una performance comunque da dimenticare.
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