Formazioni
Milan (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Kalulu, Tomori, Theo Hernandez; Tonali (68′ Pobega), Bennacer (78′ Krunic); Saelemaekers (78′ Messias), Brahim Diaz (78′ Dest), Leão; Giroud (68′ De Ketelaere). All. Pioli
Dinamo Zagabria (4-2-3-1): Livakovic; Moharrami (63′ Spikic), Ristovski (79′ Drmic), Sutalo, Peric, Ljubicic; Ademi, Misic, Ivanusec; Orsic (84′ Marin), Petkovic (84′ Baturina). All. Cacic
La cronaca della partita
ll rientro dall’intervallo il Milan mette subito in chiaro le gerarchie in campo, raddoppiando in meno di due minuti: doppio passo di Leao sulla sinistra, cross al centro e frustata di testa vincente di Saelemaekers, che gonfia la rete. Pioli non vuole che la tensione dei suoi ragazzi cali e si prende un giallo per proteste. I timori del tecnico rossonero sono fondati perché al 56′ la Dinamo rientra in partita sull’asse dei suoi due attaccanti: splendido spunto sullo stretto di Petkovic (ex di Catania, Bologna e Verona) e assist per Orsic che batte Maignan con un delizioso tiro a giro. Dopo aver punito il Chelsea, l’ex meteora dello Spezia si ripete anche con il Milan. Pioli cerca così di aggiustare il tiro inserendo Pobega e De Ketelaere per Tonali e Giroud. La mossa è vincente perché da una triangolazione tra Pobega ed Hernandez nasce il 3-1, firmato dall’ex calciatore del Torino con un rasoterra preciso. Il Milan si impone 3-1 e i tifosi rossoneri riassaporano il gusto della vittoria a San Siro in Champions League dopo 9 anni: l’ultimo successo nel torneo, tra assenze e digiuno casalingo europeo, era il 2-0 sul Celtic del settembre 2013. Il Milan sarà di nuovamente di scena in Champions il 5 ottobre a Londra contro il Chelsea. Nel frattempo, per i rossoneri, c’è il big match di campionato a San Siro contro il Napoli, in programma domenica sera.
Quelli che ti aspetti. Come Giroud, il senatore arrivato a Milanello da campione d’Europa. E quelli che non ti aspetti. Come Saelemaekers e Pobega, lavoratori e faticatori più che realizzatori. Il Milan vince il suo primo match del gruppo così, come Pioli ha ormai abituato tutti da tempo: con le soluzioni più ovvie e con quelle meno. Le mille risorse di questo Diavolo, che si proietta al primo posto del girone e, dopo il pari di Salisburgo, inizia a osservare i prossimi quattro impegni – a partire dal prossimo doppio round col Chelsea – con un certo buon umore. Serviva una scossa europea dopo il punticino opaco in Austria, è arrivata e non era così scontata con le tossine del secondo tempo di Genova giocato in dieci. Un successo meritato di fronte a una Dinamo che ha saputo colpire nuovamente con il solito Orsic, ma non ha retto un’onda d’urto rossonera magari non così furiosa nell’intensità, ma costante nell’arco della gara.