UCL: L’AFTER DAY DI INTER-MILAN
Champions League, l’after day di Inter e Milan. Risveglio diverso per le due squadre di Milano dopo la serata di San Siro. Clima rilassato e festante in casa nerazzurra, il volo per Istanbul è prenotato. Musi lunghi per la comitiva rossonera, troppo non ha funzionato. L’euroderby ancora una volta ha sancito la superiorità dell’Inter sui ragazzi di Pioli. Quattro sconfitte su quattro certificano la differenza di valori fra le due squadre. I rossoneri non hanno avuto le armi per contrastare la potenza atletica e la cifra tecnica necessaria per pareggiare i duelli a centrocampo contro i cugini. Anche a livello mentale, Calhanoglu e compagni sono apparsi più forti. Le assenze di Bennacer e Ibrahimovic non possono essere un alibi, così come le precarie condizioni di Leao e Giroud. Parlare di panchina corta per i rossoneri non ha senso. Al contrario è più corretto parlare dell’incapacità da parte dell’allenatore di inserire e valorizzare i nuovi arrivati. In fondo, parliamo di ragazzi che non sono propriamente gli ultimi arrivati. De Ketelaere è nel giro della nazionale belga, Thiaw è stato lanciato misteriosamente a febbraio, Origi arriva dal Liverpool non da una squadra qualunque, Adli ha qualità evidenti. Dest ha deluso negli atteggiamenti, Vranckx non ha avuto possibilità e continuità per affermarsi. Pobega con la maglia del Torino era arrivato fino alla Nazionale di Mancini. E non si capisce perché sia stato emarginato Bakayoko, l’unico della rosa che aveva le caratteristiche per sopperire all’addio di Kessie. Maldini, Scaroni e Massara ribadiscono la loro fiducia nell’operato di Pioli. Bisognerà vedere cosa ne pensa la proprietà americana, aver dato l’ok al rinnovo di Leao non significa che il mercato verrà condotto dagli attuali dirigenti. Anzi, non piazzarsi fra le prime quattro in campionato potrebbe dare il via libera a una rivoluzione totale. Pilotata dall’amministratore delegato Furlani, sempre più uomo di fiducia di Cardinale. L’unico che non ha mai speso una parola in favore dell’attuale allenatore. Al contrario, fautore di una rivoluzione estiva con l’avvento di un nuovo allenatore. Individuato nello spagnolo Luis Enrique, perfetto per la linea verde rossonera. Ancora qualche settimana e la giostra mercato riprenderà a girare. Nel frattempo il club interista organizza il viaggio verso la Turchia, dove potrebbe scrivere la storia. Real Madrid e Manchester City sono squadre di valore assoluto, ma il 3-5-2 di Inzaghi è problematico per chiunque lo affronti. Inoltre, spagnoli e inglesi hanno qualche buco in difesa: sapranno reggere la potenza di Lukaku, la corsa di Martinez e la classe di Dzeko ? La mediana interista non è inferiore alla loro: Barella, Brozovic, Mkhytarian, Calhanoglu. Fini palleggiatori, dotati di corsa, geometrie e senso del gol. Per non parlare del trio difensivo: Darmian, Acerbi e Bastoni si stanno integrando alla perfezione. E dalla panchina possono uscire De Vrij e D’Ambrosio, garanzie assolute. La finale europea non è scritta in favore di Ancelotti o Guardiola, occhio…..
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