CAOS NEL CALCIO GRECO, L’ARBITRO MASSA COLPITO AI GENITALI
Nel campionato greco va in scena il derby tra Olympiacos e Aek Atene. Le due squadre si affrontavano nei playoff scudetto, l’esito è stato tremendo alla luce degli incidenti che hanno funestato l’incontro e per l’aggressione al direttore di gara italiano. Una delle ultime uscite dell’arbitro di Imperia aveva lasciato dietro di sé uno strascico di polemiche e veleni: era stata l’andata della semifinale di Coppa Italia tra Juventus e Inter, quella dei cori razzisti verso Lukaku e della reazione dell’attaccante belga successivamente espulso, squalificato e poi graziato dal presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina. In Grecia, però, la situazione è esplosa fino a tracimare in invasione di campo, scontri in campo e caccia all’uomo. Il successo per 3-1 dell’Aek e presunte contestazioni nei confronti del direttore di gara (per la concessione di un calcio di rigore agli ospiti senza nemmeno rivederlo al Var) rientrano nel corredo accessorio di una serata tremenda sotto il profilo della sicurezza e dell’ordine pubblico. Le immagini sono scioccanti, succede di tutto: lancio di razzi e fumogeni, sedili divelti e lanciati sul rettangolo verde, tiro al bersaglio con vari oggetti, insulti verso l’arbitro hanno fatto da prologo a quel momento di follia collettiva, compreso l’atteggiamento del presidente dell’Olympiacos, Evangelos Marinakis, che dopo il match è esploso rilasciando dichiarazioni di fuoco: “Anche i ciechi hanno visto cosa sta succedendo nel calcio greco” e alimenta così sospetti sulla regolarità del torneo ellenico. Dopo il match, nel tunnel degli spogliatoi, Massa ha ricevuto “un colpo ai genitali“. Il suo referto racconta cosa è successo nel derby.
IL REFERTO DELL’ARBITRO MASSA
Sono cinque i punti essenziali del verbale:
“Ho ritardato l’inizio del secondo tempo per un mituno perché la squadra ospite è entrata in campo in ritardo.
Al 57′ ho fermato il gioco perché non c’era visibilità adeguata per le telecamere del VAR a causa delle torce accese sugli spalti. Dopo 3 minuti il gioco è continuato normalmente.
Al 90′ il quarto arbitro ha indicato un recupero di sette minuti.
Dopo il 3° gol segnato dalla squadra in trasferta, oggetti (bottiglie d’acqua e palloni di plastica) sono stati lanciati in campo dagli spalti. Al 90+6′ ho deciso di chiudere la partita, in quanto mi sono reso conto del possibile ingresso dei tifosi della squadra di casa. Al termine del match i tifosi della squadra di casa sono entrati in campo e noi ci siamo diretti direttamente verso il tunnel che conduce agli spogliatoi.
Entrando nel tunnel in cui c’erano molte persone, ho sentito un colpo sui genitali senza capire chi me lo abbia dato.”
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