Esonero Grosso: fatale lo scontro con i calciatori del Lione
L’avventura di Fabio Grosso alla guida del Lione ha avuto breve vita. Un periodo breve, ma assolutamente intenso che arricchisce il bagaglio professionale dell’ex campione del mondo 2006. La squadra transalpina langue in fondo alla classifica e l’elettroencefalogramma al momento è piatto. Bilancio disastroso: una vittoria, quattro pareggi, otto sconfitte, undici reti realizzate, ventiquattro reti subite e la miseria di sette punti in classifica. In due mesi e mezzo di guida tecnica l’allenatore aveva raccolto solo cinque punti. Lo spogliatoio è spaccato al suo interno, suddiviso in clan (la vecchia contro la nuova generazione). Situazione immediatamente annusata e percepita dall’ormai ex allenatore. Che dopo la sconfitta interna di domenica 26/11/23 contro il Lilla (0-2 ndr) ha affrontato a muso duro la squadra alla fine della partita, chiedendo se il problema fosse la sua gestione. Spronando i giocatori a cacciare fuori gli attributi, ma nessuno di loro ha parlato. Lunedì scorso il tecnico ha riproposto il dibattito, chiedendo agli atleti di esprimere il loro pensiero ma, ancora una volta nessuno ha parlato. Mercoledì il presidente americano John Textor ha incontrato la squadra e ha spiegato ai calciatori che: “L’allenatore non è un problema vostro e non ne parlerò con voi”. Dopodiché ha parlato a lungo con l’ex terzino fra le altre di Perugia, Juventus, Palermo, Inter, Lione. Dopo il colloquio si è preso una notte di riflessione e giovedì mattina ha esonerato in trainer romano. Una decisione che non risolve i problemi di una squadra assemblata male e dove manca totalmente la chimica. L’unica via di uscita sarebbe quella di ingaggiare un allenatore esperto e operare una mezza rivoluzione a gennaio.
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