PREMIER LEAGUE: DISASTRO BRIGHTON
La squadra allenata dall’italiano Roberto De Zerbi è incappata in una giornata negativa, subendo una cinquina dall’Everton. Nella sfida valevole per la 33ª giornata, gli ospiti hanno avuto la meglio e adesso gli uomini di Sean Dyche vedono l’obiettivo salvezza sempre più vicino. I Toffees erano senza successi da 7 partite, in trasferta quest’anno avevano gioito una sola volta. La sconfitta del Leicester con il Fulham (5-3 ndr) permette il sorpasso a Jordan Pickford e compagni.
Il primo tempo del Brighton è uno dei peggiori dell’era De Zerbi.
L’Everton passa a sorpresa dopo appena 34″: capitan Lewis Carl Dunk sbaglia prima l’appoggio e poi l’intervento che libera il contropiede di Calvert-Lewin, intelligente abbastanza una volta arrivato in area da mettere in mezzo dove Abdoulaye Doucouré fa centro. Il Brighton prova a ripartire ma va in tilt e al 29’ il centrocampista maliano raddoppia con uno splendido destro al volo che chiude un contropiede innescato da Dwight McNeil. Al 35’ arriva anche il clamoroso 3-0, un autogol del portiere Jason Steele che tocca in porta un cross dal fondo dello stesso Dwight McNeil. Il Brighton è così in crisi che rischia di subire anche il quarto gol prima di tornare negli spogliatoi, da dove esce con 4 novità: Evan Joe Ferguson (classe 2004, in Inghilterra i giovani giocano…), Solly March, Julio Cesar Enciso (altro 2004, attaccante paraguaiano) e Levi Colwill (2003 in prestito dal Chelsea).
La squadra ora sembra quella vera, con Solly March devastante a destra ed Evan Joe Ferguson scatenato in attacco. Il gol però non arriva, per merito di Jordan Pickford (aiutato anche dalla fortuna quando Alexis Mac Allister prende la traversa al 66’), ed è anzi l’Everton ad esultare con l’ennesimo contropiede, lanciato da Alex Iwobi e finalizzato da Dwight McNeil al 76’. Tre minuti dopo il Brighton trova un rocambolesco gol con il neo campione del mondo Alexis Mac Allister, ma ormai è troppo tardi per evitare un disastro che l’Everton rende ancora più pesante col secondo gol personale di Dwight McNeil al 96’. La cosa curiosa è che la squadra ospite ha fatto solo 5 tiri in porta e ha trovato 5 reti: precisione massima. L’Everton si è comunque strameritato il successo: la squadra ha fatto quello che un team in lotta per non retrocedere deve fare contro un’avversaria più forte, cioè difendere e colpire in contropiede.
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