Robihno contro la giustizia: “condannato perchè nero”
Robinho è stato condannato dalla giustizia italiana a nove anni di carcere, per violenza sessuale di gruppo. Nel corso di un’intervista a TV Record, il calciatore passa al contrattacco con alcune frasi che accusano i giudici italiani di razzismo nei suoi confronti: “Ho giocato quattro anni in Italia e ne ho visti abbastanza di episodi di razzismo – le sue parole –. Le stesse persone che non prendono nessuna iniziativa per contrastare il razzismo sono quelle che mi hanno condannato. Se al mio posto ci fosse stato un italiano bianco, sarebbe stato diverso, non c’è dubbio. E aggiunge: “Ho visto abbastanza razzismo contro i miei compagni, tipo Balotelli o Kevin Prince Boateng. Hanno sofferto molto e la cosa continua ancora oggi. Cosa ha fatto la giustizia italiana? Niente”.
Mercoledì 20 il Tribunale Superiore di Giustizia (equivalente della Cassazione in Italia) si pronuncerà sulla richiesta del governo italiano di far scontare la pena all’ex calciatore in Brasile. Il tribunale brasiliano può accogliere la richiesta italiana oppure respingerla, oppure il processo può ripartire da zero in Brasile. Nel frattempo, il calciatore intervistato ha dichiarato di avere prove sufficienti a scagionarlo, che sono state ignorate, anche dopo un processo in tre fasi presso i tribunali italiani. Il sito Uol racconta: “Robinho ha smentito le audizioni raccolte durante le indagini sostenendo che la donna che lo ha accusato era cosciente nel nightclub milanese e ha anche sottolineato il razzismo da parte della giustizia italiana. Durante l’intervista, il giocatore ha presentato messaggi e alcuni test, ma non ha mostrato alcuna prova che non abbia commesso l’atto di stupro”. Durante l’intervista Robinho parla dell’inaffidabilità della sua audizione: “L’audizione è avvenuta un anno dopo l’incidente. Era il 2014. In quel contesto, non stavo parlando con persone affidabili. Hanno iniziato con una storia di gravidanza. Poi sono passati a dire che volevano farmi pagare 60 mila euro. Ho reagito ridendo perché ero indignato. Non mi estorceranno nulla. So di non aver fatto nulla, non ho messo incinta alcuna donna. Volevo semplicemente uscire da quella situazione, perché ero sicuro al 100% che stavano cercando di estorcermi dei soldi”. Infine, Robinho conclude professando la sua innocenza nei confronti della ragazza: “Abbiamo avuto un rapporto superficiale e veloce. Poi sono tornato a casa. In nessun momento lei mi ha spinto o mi ha detto di fermarmi. C’erano altre persone. Quando ho visto che voleva continuare con altri ragazzi, sono andato a casa. Non l’ho mai negato. Era consensuale. Avrei potuto negarlo, perché non c’è il DNA, ho usato il preservativo. Ma non sono un bugiardo”.
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di Redazione