SERGIO RAMOS: ACCOGLIENZA FREDDA A SIVIGLIA
Dopo 18 anni il figliol prodigo è tornato a casa, Sergio Ramos ha rimesso la camiseta sivigliana addosso. Tutto rose e fiori ? Per niente… Non tutti sono felici del ritorno al Siviglia del prodotto locale, nato a Camas, periferia della capitale andalusa, e cresciuto nella Cantera del Sanchez Pizjuan. Il difensore ha fatto grandi sacrifici per tornare da dove se ne andò 19enne lasciando nelle casse del club addirittura 27 milioni di euro, pagati da Florentino Perez nell’ultimo giorno del mercato del 2005. Ha rinunciato all’Arabia Saudita, e alla sua montagna di soldi. Però il suo sforzo, il suo messaggio emotivo, la sua voglia di tornare a casa non hanno fatto breccia nel cuore degli ultras, che hanno emesso un duro comunicato contro il suo ritorno: troppi gli screzi dei tempi recenti. I rapporti con la tifoseria si sono incrinati durante gli anni trascorsi al Real Madrid e le tensioni non si sono stemperate neanche in questi giorni. Il gruppo ultras del Siviglia, il Biris Norte, attraverso un lungo comunicato ha reso chiara la sua posizione: Sergio Ramos non è il benvenuto e la scelta della società di ingaggiarlo è stata vista come una grave mancanza di rispetto. Le parole diffuse sui social non lasciano spazio a dubbi: “Come gruppo ultra del Sevilla FC da quasi 50 anni, vogliamo esprimere il nostro rifiuto nei confronti di coloro che hanno proposto questo trasferimento. Non siamo mossi dall’odio o dal rancore, ma dall’amore e dall’orgoglio per il nostro club, la sua storia e i suoi tifosi. Crediamo che la semplice proposta di questo acquisto implicasse già una mancanza di rispetto per i valori che ci hanno reso grandi, per i simboli e le leggende che hanno difeso il nostro scudo e per le migliaia di tifosi del Siviglia che hanno subito il disprezzo di questo giocatore in passato. Crediamo che il sivillismo debba avere memoria e orgoglio, analizzare la situazione e trarre ciascuno le proprie conclusioni”. Puntare sul difensore è stato un grave errore: “Siamo stanchi di vedere come i dirigenti e i grandi azionisti del Sevilla FC diano priorità ai loro interessi economici rispetto a cosa significhi realmente essere tifoso del Siviglia”. Nonostante tutto però il Biris Norte non manifesterà contro l’atleta quando sarà in campo: “Non eseguiremo atti come attacchi di intimidazione o insulti verso qualsiasi giocatore durante le partite. Tuttavia, non possiamo né dobbiamo sostenere qualsiasi atto che violi i principi e la dignità del Sevilla FC”. Sarà il campo a cancellare tanto astio e a riappacificare il leggendario centrale con la propria gente ?
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