Cristiano Ronaldo e l’ossessione del gol mancato: fin qui zero reti e tanto nervosismo
Cristiano Ronaldo è senz’altro la principale nota dolente della sorprendente sconfitta del suo Portogallo contro la Georgia.
Il 39enne, fuoriclasse dei lusitani, è rimasto a secco ancora una volta, nonostante le numerose chances capitategli tra la gara di ieri e le prime due con Repubblica Ceca e Turchia.
Un dato atipico per la punta dell’Al-Nassr, se si considerano i tanti gol realizzati con addosso la maglia del suo Paese (130 gol in 210 presenze).
CR7 e l’astinenza da gol nelle grandi competizioni: lo salva solo un assist
In realtà, l’assenza di reti siglate da CR7 con la casacca della sua nazionale nei grandi tornei, è ancora più grande (sette gare) se alle tre degli europei attuali si vanno ad aggiungere le ultime quattro dei mondiali in Qatar, dove l’attaccante riuscì a siglare un gol soltanto nella prima partita vinta contro il Ghana.
Non riuscire a fare gol per un attaccante è sempre cagione di irritabilità e malcontento, a maggior ragione se a non poter esultare è uno dei calciatori più forti al mondo.
Nei 246 minuti fin qui giocati dal numero sette portoghese, a livello individuale si può registrare soltanto un assist, in quella occasione dove il giocatore ha mostrato un inaspettato altruismo, consegnando la sfera tra i piedi di Bernardo Silva, anziché ribadire in rete un gol che per lui sarebbe stato un vero e proprio gioco da ragazzi.
Ossessione del gol mancato: nervosismo e fine della gara anticipato per CR7
É innegabile che per un campione come lui, soprattutto in un grande torneo come l’europeo, non riuscire a lasciare il segno possa essere motivo di grande frustrazione.
Cristiano Ronaldo non ha certamente bisogno di alcun biglietto da visita, la sua carriera calcistica è il sogno di ogni calciatore, ma il fenomeno di Funchal non è mai sazio, e non esiste per lui non scrivere il suo nome anche tra i goleador di questa ennesima competizione con lui in campo.
Non metterla dentro, ha suscitato in CR7 un nervosismo incontrollato, spesso contraddistinto da polemiche sterili nei confronti del direttore di gara e dei suoi compagni, responsabili di non creare i presupposti per mandare in rete il compagno.
Emblema di ciò è il richiamo in panchina di Martinez mezz’ora prima del triplice fischio finale (nelle prime due aveva giocato tutta la partita) come da monito per le prossime gare del Portogallo.
Conta il gruppo e non singolo, quindi, ma vallo a spiegare a chi, da oltre vent’anni, vive solo ed esclusivamente per il gol!
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