Euro 2024, analisi tecnica Italia-Albania
Questa sera la nazionale italiana campione d’Europa in carica comincia la corsa per difendere il titolo conquistato quattro anni fa a Wembley. Sono rimasti solo in nove, rispetto alla rosa di allora: Donnarumma, Di Lorenzo, Bastoni, Jorginho, Chiesa, Meret, Barella, Cristante, Pellegrini. Da allora molto è cambiato, a partire dal c.t. allo staff tecnico. Manca Vialli, una assenza che pesa nei cuori di tutti, un vuoto incolmabile. Al suo posto il nuovo capo delegazione Buffon che per tratti umani e caratteriali si avvicina molto all’ex attaccante di Cremonese, Sampdoria, Juve e Chelsea. Il ricambio generazionale ha portato ragazzi come Calafiori, Cambiaso, Frattesi, Scamacca, Raspadori alla ribalta e la vetrina europea sarà da stimolo per tanti altri ragazzi. Pensiamo per esempio agli Under 17 campioni d’Europa. Abbiamo tutto per dominare nel panorama europeo e mondiale, si tratta solo di investire sui giovani locali e sui vivai, infarciti di troppi stranieri. Ma il vero problema è alla radice: la nostra classe dirigente sarà in grado di spingere gli allenatori a puntare sui ragazzi? Come fa per esempio la Spagna con i Gavi, Pedri, Lamine Yamal, Cubarsi. Torniamo a stasera, gli azzurri per l’esordio si trovano davanti il peggiore avversario possibile: la patriottica Albania. Il popolo albanese è profondamente legato alla nazionale, lo stadio sarà a prevalenza di tifo loro con 50.000 anime a sospingere Berisha e compagni. Gli stessi giocatori avvertono molto il legame con la bandiera e lottano su ogni palla. Avere in panchina un tecnico brasiliano come Sylvinho ha sdoganato anche un certo tipo di gioco votato all’attacco. Non hanno nulla da perdere e lotteranno su ogni palla. Fra l’altro, molti giocatori militano nel campionato italiano e conoscono molto bene le caratteristiche dei nostri titolari. Un esempio? Dijmsiti è compagno di squadra di Scamacca, ne conosce pregi e difetti, sa come disattivarlo. Sulle fasce Hysaj è uno che bazzica la serie A da una vita e sa come attaccare Chiesa e contenerlo. Stessa situazione in mezzo al cambio con Asllani e Ramadani pronti ad aggredire Jorginho per non farlo ragionare. Il nostro c.t. Spalletti sa che la partita è una trappola e cerca di tenere alta la guardia. Non è escluso che a sorpresa decida per un atteggiamento più razionale, pronto a sfruttare il contropiede con i vari Chiesa, Frattesi e gli altri centrocampisti pronti a inserirsi. La sensazione è quella che assisteremo a una vera e propria partita a scacchi fra le due panchine. L’ Italia deve partire bene, una sconfitta sarebbe un serio problema vista la caratura di Spagna e Croazia. Una garanzia è in porta: Donnarumma. Quando indossa l’azzurro recupera antiche certezze e la sua presenza permette di ovviare all’assenza di Acerbi. Avanti Italia!
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