Euro 2024, anteprima Italia-Svizzera

28 Giugno 2024 alle 16:41

Domani pomeriggio alle 18 torna in campo la Nazionale Azzurra per gli ottavi di finale contro l’ostica Svizzera. Test severo per Luciano Spalletti e i suoi ragazzi. Con l’arrivo di Murat Yakin in panchina la squadra elvetica ha cambiato modo di giocare, ha preso fiducia e sfrutta le intese di un gruppo che sta insieme da anni. Aver messo alle corde la Germania padrona di casa è stata una tesi di laurea per Granit Xhaka e compagni. Il vento è cambiato, adesso sono convinti di poter superare qualsiasi ostacolo, Italia compresa. Lo staff tecnico azzurro è al lavoro per capire come contrastare soprattutto la mediana svizzera, il vero cuore della squadra. Giocano con una specie di 3-5-1-1 molto flessibile, dove tutti sanno cosa fare e soprattutto dal centrocampo in su non danno punti di riferimento. Basti pensare che nelle prime tre gare del girone di qualificazione sono stati schierati tre centravanti diversi. Sulle fasce i terzini attaccano insieme per creare la superiorità numerica in mezzo al campo, gli attaccanti incrociano spesso per non dare punti di riferimento e i centrocampisti si inseriscono in continuazione: in questo modo per poco non hanno battuto la Germania di Julian Nagelsmann. Ma attenzione, non stiamo parlando di una corazzata insuperabile, ma di un gruppo solido ed esperto. Abbiamo molto più talento noi, ci mancano essenzialmente due cose: pressing (come rimarcato da Arrigo Sacchi) e coraggio. Per coraggio intendiamo quello dei giocatori una volta in campo e quello del c.t. che in queste prime gare sembra aver rinnegato il suo calcio offensivo. Guarda caso con la Croazia quando ha buttato in campo tutte le armi possibili è arrivato il pareggio. Gente come Federico Chiesa, Mattia Zaccagni, Nicolò Fagioli, Gianluca Scamacca, Andrea Cambiaso per fare qualche nome non può stare fuori: hanno corsa, talento, gamba e coraggio. Adesso sembra che il problema sia sostituire lo squalificato Riccardo Calafiori, invece è un non problema: Gianluca Mancini e Alessandro Buongiorno sono giocatori di grande livello e affidabilità. Mai come stavolta il destino azzurro è nelle mani del nostro selezionatore. Molto del passaggio ai quarti di finale dipende dalle sue scelte.

di Cristiano Mezzi
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