Euro 2024, Spagna brava ma….cosa manca agli inglesi per il salto di qualità?

16 Luglio 2024 alle 18:45

Come da pronostici iniziali, la Spagna è salita per la quarta volta sul trono continentale. Un successo che porta la firma del c.t. Luis De La Fuente, bravo a gestire un gruppo di stelle e coraggioso nel lancio dei giovani. Non solo, ha una idea di gioco chiara e votata all’attacco dalla quale non deroga. Ha abiurato il famoso tiqui-taca, rendendo la nazionale più leggera e libera, capace sia di attaccare sia di giocare in transizione. La Roja attacca e difende in undici, basta vedere il grande lavoro che hanno fatto Lamine Yamal, Alvaro Morata e Nico Williams in fase di ripiegamento. Soprattutto pressano in ogni zona del campo, sono sempre in due o tre sul portatore palla e recuperano rapidamente posizione se il pressing non riesce. Hanno disputato un intero torneo dando la sensazione di essere imbattibili. Del resto gli undici titolari sono giocatori di grande esperienza e con le bacheche piene. E anche quelli in panchina hanno il loro perché: ieri sera è uscito Robin Le Normand per lasciare spazio al centro della difesa all’esperto Nacho Gonzalez, uno che ha vinto sei Champions League. Le Furie Rosse rischiano di dominare il panorama europeo e internazionale anche nei prossimi anni, perché oltre ad avere un grande tecnico hanno anche una cura maniacale dei vivai e soprattutto dirigenti e allenatori della Liga non guardano la carta di identità: Lamine Yamal è titolare nel Barcellona come Pau Cubarsi, Gavi, Pedri e altri ragazzi in rampa di lancio. Mentre per esempio in Italia i giovani o languono in panchina o vengono spediti in C a “farsi le ossa”. Non si capisce come ragazzi come Daniel Maldini, Simone Pafundi, Cher Ndour e tanti altri non siano nel grande giro e azzurri. Una sola macchia nel torneo spagnolo: il rigore non dato per braccio di Marc Cucurella contro la Germania. Passiamo all’Inghilterra da oggi orfana di Gareth Southgate. Il c.t. si è dimesso in mattinata chiudendo un ciclo durato quasi otto anni, impreziosito dalla doppia finale europea consecutiva contro Italia e Spagna. Come condizione per continuare aveva messo la vittoria finale a Euro 2024, così non è stato e ha rimesso il mandato. Partita la caccia al successore, Graham Potter il favorito numero uno al momento. Il bilancio dell’ormai ex c.t. è tutto sommato positivo, nelle due sconfitte c’è molta sfortuna. Sono stati lanciati giovani importanti, la nazionale dopo tanti anni ha avuto una impronta riconoscibile e il pubblico si è riavvicinato a grandi falcate. In questa edizione gli si possono imputare solo due cose: la mancata convocazione di Jack Grealish la cui fantasia avrebbe fatto molto comodo e soprattutto l’aver costretto Jude Bellingham al ruolo di mezzala allontanandolo dalla porta. Possiamo dire con certezza che la nazionale dei Tre Leoni ha un grande futuro, ci sono altri giovani alla Cole Palmer e Kobbie Mainoo che spingono per salire alla ribalta. Occhio al mondiale 2026, la rosa avrà ancora più esperienza e fame. La spina dorsale composta da Jordan Pickford, John Stones, Declan Rice e Harry Kane offre ampie garanzie di continuità. Il prossimo selezionatore avrà il compito fondamentale di riavvicinare Jude Bellingham alla porta e di richiamare Jack Grealish. Oltre a valorizzare i giovani della Under 21.

di Cristiano Mezzi
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