Il Ct della Nazionale Luciano Spalletti,nell’ambito del workshop organizzato dalla Uefa con le 24 nazionali finaliste del prossimo Europeo, ha fatto una panoramica generale su come l’Italia arriva ai prossimi Europei 2024. Ha ammesso di non essere ancora al livello di Spagna, Francia, Germania e Inghilterra, che sono rose superiori e più collaudate. Un’Italia che arriva all’Europeo con molti uomini nuovi: ha riesumato Locatelli, ormai dimenticato dal Mancio e comunque mai centrale nei suoi progetti, escludendo spesso Immobile, che invece era quasi insostituibile in quella nazionale. Questa nazionale ha perso due colonne portanti come Bonucci e Chiellini, che l’ hanno trascinata nello scorso Europeo, a centrocampo ha rinunciato a più riprese a uomini fondamentali come Jorginho e Verratti. Poggia ore le sue fondamenta su Barella e Chiesa, che non sono ancora leader ma lo dovranno diventare. In difesa i nuovi nomi di Bongiorno, Acerbi e Bastoni. Volti nuovi sono anche Dimarco e Di Lorenzo, e dietro loro un altro vecchietto di grande affidabilità, Darmian. Davanti, come dicevamo, ha risolto l’equivoco Immobile non facendolo spesso giocare. Al suo posto, molti sono i nuovi nomi per un attacco che ha bisogno di più goal. Scamacca, Raspadori, Zaniolo, Politano, Berardi, Kean e Retegui, il quale ultimo è stato il vero bomber rivelazione che si è imposto segnando ben 6 goal in 4 partite. Anche se l’Italia ha cambiato notevolmente la sua “fisionomia” rispetto a quella vincente nell’ultimo Europeo, ed anche se non siamo al top e al livello delle migliori come ad esempio Spagna, Francia, Germania e Inghilterra, vogliamo lavorare per arrivarci. E’ questo il motto di Spalletti, che dice: “Per essere competitivi e per la forza degli avversari dobbiamo fare ancora uno step ulteriore. Dentro la competizione effettiva, però, l’Italia sa sempre dare quel qualcosa in più. Avere la storia a favore ( si riferisce ai Mondiali di Germania 2006) è un trampolino per i calciatori, ma dobbiamo riuscire a fare meglio di quello che abbiamo fatto per essere competitivi”. Infine, parole anche anche sulla possibilità che la UEFA decida per l’ampliamento delle rose da 23 a 26 calciatori: “Credo sia più giusto poterne portare 26, a patto che si dia poi la possibilità di averne 15 in panchina. Da parte della UEFA è emersa la possibilità di prendersi cura dei problemi delle squadre”. Infine parole sulle convocazioni: “Per quello che riguarda il nostro gruppo, manca ancora un po’ di tempo ma il lavoro sviluppato è già fatto, non avremo a disposizione altre finestre. In quella di marzo abbiamo lasciato a casa qualche giovane perché gli Under 21 erano impegnati nelle qualificazioni: il blocco di 15-16 delle amichevoli di marzo che sarà in rosa per l’Europeo sarà quello, ma avremo modo di valutare in quest’ultima fase della stagione chi farà vedere qualità”.