Europa League, il Milan batte lo Slavia in 10: tifosi insoddisfatti
La missione societaria affidata a Pioli è quella di arrivare in finale e l’obiettivo non potrà essere raggiunto se la difesa sarà quella vista nelle ultime settimane, in grande difficoltà. Intendiamoci, le prestazioni dei centrali utilizzati sono di primo livello, quelle di Gabbia in particolare. E’ un problema di fase difensiva generale, che parte da una mediana poco fisica e molto offensiva, spesso la difesa è scoperta e gioca uno contro uno. Ieri sera troppi errori difensivi e una certa supponenza a inizio ripresa hanno complicato lo scenario, quando c’era da gestire il 3-1: a Praga serviranno nervi saldi, per evitare di mettersi nei guai come è già successo a Rennes nel playoff. All’Eden Arena di Praga troveranno l’inferno, con oltre 20.000 anime a spingere i padroni di casa all’impresa. A dimostrazione del fatto che l’euro missione è per il Diavolo una priorità, il tecnico ha scelto di affidarsi a tutti i suoi uomini migliori: in attacco l’eterno Giroud è spalleggiato dal tridente di qualità composto da Pulisic, Loftus-Cheek e Leao. Avanti quindi con i titolarissimi, senza fare troppi calcoli. Proprio l’asso portoghese, il re di coppe, è il grande atteso della notte di San Siro: in campionato segna poco, solo quattro gol, ma in Europa si scatena. Alla fine manterrà le aspettative. La mossa tattica di Pioli, avanzare Reijnders sulla linea d’attacco funziona, ma solo a sprazzi. Efficace invece la strategia di Trpisovsky, tecnico dei cechi che fino a vent’anni fa lavorava come cameriere in un pub e che ora invece in patria è considerato un santone della panchina: la palla nel primo tempo ce l’hanno spesso i suoi. In tribuna, accanto a Ibrahimovic, c’è l’a.d. Furlani che a Sky fa melina sulle voci di un imminente ingresso di nuovo soci dal mondo arabo: “Tutte speculazioni, non c’è nulla di vero”. Il vero spettacolo, per lunghi tratti, lo regalano i 5000 tifosi arrivati dall’est che non smettono un istante di cantare. Un assaggio di ciò che succederà a Praga… Quindi, ecco la scena clou del primo tempo che incendia la partita: Diouf abbatte ingenuamente Pulisic con un tackle violento, rosso giusto. Il Milan ha più spazio e passa con un colpo di testa di Giroud, ma è solo un’illusione, perché 2′ dopo Doudera trova il pari con un magnifico destro al volo. Tutto da rifare per i rossoneri, che rimbalzano più volte contro il portiere Stanek, un muro, salvo poi arrendersi sul velenoso destro rasoterra di Reijnders e al colpo di testa di Loftus-Cheek prima dell’intervallo. Un uno-due che non abbatte lo Slavia, che trova il 3-2 con Schranz nella ripresa, prima del 4-2 di Pulisic dopo uno slalom-show di Leao. Poker servito, ma la partita non è finita. A fine gara lo stesso tecnico rossonero era molto rammaricato: “Serve essere più lucidi”. Il tabellino di Milan-Slavia Praga:
Marcatori: 34’ Giroud, 36’ Douděra, 44’ Reijnders, 45’+1 Loftus-Cheek, 65’ Schranz, 85’ Pulisic.
MILAN (4-2-3-1): Maignan; Florenzi (dal 46’ Calabria), Kjær, Gabbia (dal 46’ Tomori), Theo Hernández; Adli, Reijnders (dal 80’ Bennacer); Pulisic, Loftus-Cheek (dal 66’ Jovic), Leão; Giroud (dal 80’ Okafor). A disp.: Mirante, Sportiello, Kalulu, Terracciano, Thiaw, Musah; Chukwueze. All.: Pioli.
SLAVIA PRAGA (4-2-3-1): Staněk; Vlček, Holeš, Zima, Diouf; Masopust (dal 87’Tomič), Dorley; Douděra, Provod (dal 83’ Jurečka), Zmrzlý [dal 83’ Bořil (dal 87’ Wallem)]; Chytil (dal 61’ Schranz). A disp.: Mandous, Sirotnik, Konečný, Ogbu; Jurasék, Tijani, van Buren. All.: Trpišovský.
Arbitro: Halil Umut Meler (TUR).
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