Formazioni
Roma (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Ibañez (46′ Smalling), Viña (46′ Dybala); Karsdorp, Matic, Cristante (64′ Camara), Spinazzola; Zaniolo (75′ Abraham), Pellegrini (69′ Bove); Belotti. All. Mourinho
HJK Helsinki (3-4-3): Hazard; Hoskonen (46′ Arajuuri), Tenho, Raitala; Browne, Vaananen, Lingman (69′ Boujellab), Hetemaj (46′ Halme); Hostikka (23′ Peltola), Abubakari, Soiri (66′ Olusanya). All. Koskela
Cronaca della partita
I ritmi in avvio sono piuttosto blandi, entrambe le squadre sono si studiano e l’una aspetta la mossa dell’altra, ma al 13′ il match cambia improvvisamente faccia: Lingman regala palla a Belotti, che si ritrova uno contro uno con Tenho in campo aperto, il capitano dei finlandesi abbatte il Gallo e becca inizialmente un cartellino giallo. Dopo un richiamo al VAR, però, il cartellino diventa rosso per chiara occasione da gol e l’Helsinki resta subito in 10. Al 26′ sono gli ospiti a creare un’occasione da gol: una zuccata di Hoskonen sbatte sul palo esterno e si spegne sul fondo. Alla mezz’ora, invece, occasione per la Roma: un destro di Belotti su invenzione di Zaniolo non sorprende Hazard. I giallorossi crescono di intensità: al 38′ questa volta è Belotti a premiare Zaniolo, che però calcia addosso al portiere da ottima posizione. Poco dopo Hazard è eccezionale sul destro da fuori di Cristante e sul corner seguente Belotti si divora l’1-0, colpendo a lato di testa a porta spalancata.
A inizio ripresa Mou getta subito nella mischia Dybala al posto di Vina e l’argentino ci mette poco più di un minuto a sbloccare la partita: bel tocco arretrato di Pellegrini, sinistro chirurgico della Joya nell’angolino basso. Dopo appena un minuto e mezzo arriva anche il 2-0: gran spunto di Zaniolo sulla sinistra, cross deviato che sbatte sul fianco di Pellegrini e si insacca in rete. La partita è in discesa e al 68′ c’è gloria anche per Belotti, fin lì uno dei migliori: ancora una volta è Zaniolo a far sbandare la difesa avversaria e servire al Gallo l’assist per un gol tanto facile, quanto importante.
Nel secondo tempo la squadra è andata in campo con un atteggiamento diverso. Nel primo tempo con un uomo in più abbiamo giocato come se fossimo 11 contro 11. Trenta minuti troppo passivi.” Da segnalare la prova di Zaniolo al rientro dal 1′ dopo l’infortunio alla spalla: “Attacca i difensori, va nell’uno contro uno con palla o senza palla. Ha transizioni difensive, è un ragazzo generoso quando perde palla.”