Calcio-scommesse. Le minacce a Fagioli: “Se non paghi, smetti di giocare!”

14 Aprile 2025 alle 10:18

Continua a tenere banco il caso calcioscomemsse che ha scosso la Serie A. L’indagine della Procura di Milano sul caso scommesse, infatti, non riguarda solo il capoluogo lombardo, ma anche un centro di puntate clandestine a Roma.  Qui, scrive la Polizia nel documento riportato da La Repubblica, emerge anche il nome di Nicolò Fagioli, il quale “era esposto con l’organizzazione presso la quale effettuava le scommesse illegali per circa 2,8 milioni di euro“. Nelle varie chat, facenti parte di quello che viene definito dagli inquirenti “romanzo criminale”, emergono nuove losche figure. A partire da Nelly, esattore che minaccia l’ex centrocampista della Juventus: “Fagioli, quanto è vero, lo giuro sui miei bambini che mercoledì se non ho i miei soldi vengo a Torino e te faccio smettere di giocare“. E poi Ludwig, il trapper amico del classe 2001: “Non fare il furbo: c’ho gli screen che te giochi i falli laterali” (screenshot mai trovati, se no la squalifica sarebbe stata superiore ai 7 mesi). Il debito assume proporzioni così grandi che Fagioli prova a ribattere: “(una cifra del genere, ndr) non la guadagno nemmeno in un anno. So che questo è il vostro lavoro ma mi dovete dare il tempo di rientrare. Ho l’ansia della partita, ma come faccio…”. Gli estorsori non sono teneri: “Pensi che ce possiamo fare prendere per il c… da te?“, ma Fagioli tiene botta: “Ludovico (Ludwig, ndr) non c’entra nulla, voi fate il vostro lavoro. Io rientrerò”. Per tentare di rientrare, il centrocampista azzurro si rivolge a “Marco” (secondo gli agenti è Marco Giordano, figlio di Bruno, che cura gli interessi del giocatore della Fiorentina dal 2023. Non è indagato) che lo tranquillizza: “Mio fratello è stato con un nostro amico molto pesante, gli dirà di darsi una calmata almeno su Roma, dove non si muove foglia senza loro”. Ma Fagioli è disperato: “Oggi mi hanno parlato alla Juve dicendomi se avevo qualche problema, perché stanno capendo che ho qualcosa e gli è arrivata la voce del gioco. Domani non giocherò (inteso come calciatore in campo, ndr) e se continuerà così starò sempre in panchina, non riesco più ad andare al campo felice. Ho minacce e tutto, non ho più tempo né scuse. Se scoppia la bomba sono rovinato a vita, anche la Juve me l’ha detto. Puoi parlare con i capi per capire se possono aiutarmi? Questo è un problema più grande di me”. 

di Valerio Carlesimo
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