Come riportato dal quotidiano “La Repubblica”, Aurelio De Laurentiis è stato ascoltato stamane, mercoledì 3 aprile, dalla Procura della Repubblica di Roma nell’ambito della trattativa che ha portato l’attaccante Victor Osimhen al Napoli. E’ accusato per il reato di falso in bilancio. I fatti contestati si riferiscono all’estate del 2020: il calciatore Vicitor Osimhen, reduce da un’ottima annata al Lille nella quale si era imposto come uno dei migliori talenti della Ligue 1, venne ingaggiato dal Napoli allora allenato da Gattuso. Si trattò di un investimento molto importante, perchè il Napoli mise sul piatto una cifra superiore ai 70 milioni di euro. Contestualmente, il Napoli cedette al Lille quattro giocatori per un importo di poco inferiore ai 20 milioni di euro. E’ stata proprio la valutazione di tre di questi quattro cartellini a finire nel mirino dell’inchiesta. A finire nel mirino sono state le valutazioni dei contratti di Palmieri, Liguori e Manzi. Inoltre, i tre giocatori di cui si parla non si sono mai trasferiti in Francia e sono subito stati girati in prestito a società di Serie C e Serie D. Luigi Liguori, in un’intervista rilasciata tempo dopo a ‘La Repubblica’, ha spiegato come andò l’operazione che avrebbe dovuto portarlo al Lille. “Giocavo in prestito alla Fermana, in Serie C. A giugno mi chiamò il Napoli e mi disse che potevo rinnovare per un anno e restare o accettare di andare al Lille e firmare per tre anni, entrando nell’operazione Osimhen. Il 30 giugno abbiamo firmato con il Lille. Non siamo mai andati a Lille. Abbiamo firmato a Castel Volturno. A quel punto abbiamo chiesto di poter restare un altro anno in Italia in prestito. Ho fatto sei mesi alla Fermana e poi sono andato a Lecco. Quando è finito il prestito, il Lille mi ha mandato una comunicazione dicendo che il 1° luglio dovevamo essere da loro. Ma non volevo più andare in Francia, allora ci hanno proposto di lasciare sul tavolo i due anni di contratto e accettare una buonuscita. Purtroppo io non sapevo tutto. Loro non è che ti dicono che volevano fare plusvalenza. Ci hanno detto solo: il Lille vuole tre giovani e noi abbiamo pensato a voi. Poi col passare delle settimane abbiamo scoperto tutto, ma ormai eravamo coinvolti non potevamo più fare nulla”. Lo scorso gennaio i magistrati avevano ravvisato il reato di falso in bilancio e adesso toccherà alla difesa di De Laurentiis portare le sue argomentazioni e capire se c’è ancora margine con la giustizia ordinaria per evitare il processo. Da segnalare che per lo stesso fatto, oltre alla giustizia ordinaria, parallelamente si muove anche la giustizia sportiva.