UN PM DELL’INCHIESTA PRISMA: “SONO ANTIJUVENTINO, TIFO IL NAPOLI”
Ciro Santoriello è uno dei di pm che sta conducendo l’inchiesta Prisma innescata da alcune operazioni di mercato poco chiare effettuate soprattutto dalla Juventus. Nelle scorse ore il magistrato è stato travolto da un’ondata di critiche per un video di qualche anno fa diventato virale e che sta facendo molto discutere.
A destare scalpore sono state alcune dichiarazioni improvvide da parte del magistrato, riemerse a distanza di circa 4 anni dal momento in cui sono state pronunciate. “Lo ammetto, sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus. Come pubblico ministero sono antijuventino, contro il ladrocinio in campo”, aveva detto Santoriello nel 2019, in occasione di un convegno. Tanti tifosi bianconeri – tra i quali Lapo Elkann – hanno insinuato dubbi su possibili condizionamenti nell’operato del magistrato, sulla base della propria confessata avversione per la Juve.
L’impatto di quelle parole è stato molto forte, al punto che qualcuno è arrivato a sostenere che la Juve potesse ricusare il magistrato. In un’intervista a “La Repubblica” il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia, ha spiegato “Santoriello è un Pm e, come tale, non è ricusabile”.
Il pubblico ministero è una parte nel processo, anche se atipica, perché rappresenta lo Stato. Certo, per gravi ragioni di convenienza i Pm hanno il dovere di astenersi. Ma qui parliamo di un’inchiesta importante, che non è affidata a un solo magistrato, è un lavoro di squadra, quindi – anche volendo malignare sulle intenzioni – la passione calcistica di un singolo può incidere in maniera minima sull’attività processuale. Tutt’altro discorso se queste parole fossero state pronunciate da un giudice: in quel caso il codice prevede strumenti molto più invasivi, fino alla ricusazione, per cancellare qualsiasi ombra di parzialità
Insomma, non ci sarà nessun cambio nel pool della Procura di Torino che sta mandando avanti l’inchiesta Prisma e che ha chiesto il rinvio a giudizio della Juventus e di 12 suoi dirigenti – tra cui Agnelli, Nedved e Arrivabene – per i reati di falso in bilancio, aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza Consob e false fatturazioni, nell’ambito dell’indagine sulle plusvalenze fittizie che, sul piano sportivo, ha portato alla penalizzazione di 15 punti del club bianconero.
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