Luis Jimenez,

Jimenez sconvolge tutti: “In Italia mafia e partite truccate”

22 Novembre 2024 alle 22:39

Luis Jimenez, ex calciatore con alle spalle presenze con l’Inter e la Ternana, lascia tutti basiti.  In un’intervista rilasciata al canale Youtube “Vamo A Calmarno” il cileno parla di clamorosi coinvolgimenti dei club nel mondo delle scommesse. Il riferimento è a fatti accaduti in Italia, nei tempi in cui giocava al Ternana. Parole forti ed inequivocabili che denunciano gravi fatti: “Giocavo nella Ternana. Una volta entrai, segnai e il portiere della mia squadra voleva uccidermi! Eravamo d’accordo per pareggiare, io segnai e quindi gli altri avrebbero dovuto segnare un gol, io peró non lo sapevo, erano le mie prime partite in Italia. Volevo mangiarmi il campo e me lo dissero solo dopo”.

L’ex Inter, sempre con riferimento al periodo della Ternana, cita un altro episodio accaduto durante una sfida di Serie B della stagione 2003-2004, terminata 1-1, contro l’Atalanta.  Questa la sua versione dei fatti: “Un’altra partita era tra noi e l’Atalanta del 2004, una sfida tra i primi e i secondi della classifica e c’era festa tra le tifoserie gemellate. Io mi procuro un rigore e noto che tutti erano disperati, anche il mio compagno che lo segnò si mise le mani sul volto senza esultare. Rimasi fuori dal campo perché mi avevano colpito forte e il dottore mi spiegò che era una partita aggiustata, non si doveva più entrare in area di rigore: nessuno mi aveva parlato e io dico avvisatemi, almeno per ultimo ma avvisatemi”.
L’aneddoto raccontato, trova purtroppo conferma nei fatti accaduti ed è difficile pensare alla casualità. Al gol di Zampagna al 87’ su rigore, seguì al minuto 89’ quello di Budan, che fu decisivo per il pareggio.

Una cosa del genere, in Cile non mi è mai successa – l’accusa dell’ex calciatore cileno -. In Italia invece c’erano molte partite sistemate, c’era parecchia mafia. Oggi meno, anche perché molti ex calciatori e dirigenti sono stati puniti e non lavorano più nel calcio. Per me è stato veramente pesante: ero agli inizi e volevo arrivare al top del calcio italiano”

Insomma, parole difficili da accettare, che fanno tornare al centro del dibattito il problema delle combine e delle infiltrazioni malavitose nel mondo del calcio.

di Redazione
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