Lutto Emanuela Perinetti. Il dolore del padre Giorgio

2 Dicembre 2023 alle 11:30

Nel giorno di ieri, venerdi’ 1 dicembre, alle ore 14:30, si sono celebrati i funerali di Emanuela Perinetti, deceduta a 34 anni, consumata dalla lotta contro l’anoressia che durava da tempo.  L’ex direttore sportivo di Roma, Napoli, Palermo e oggi a capo dell’area tecnica dell’Avellino affronta con grande compostezza il giorno più lungo e più duro, del rito funebre celebrato nella Basilica di Sant’Eustorgio a Milano: intorno a lui e alla famiglia s’è stretto l’affetto di una comunità intera, compresa quella porzione di mondo del calcio che ha dedicato a lui un abbraccio sincero per il grave lutto e alla figlia un ricordo commuovente.

 La notizia della morte era arrivata in concomitanza con fischio finale di Avellino-Juve Stabia.

Sono presenti e si stringono intorno al dolore della famiglia Perinetti anche personaggi di spicco del mondo calcistico quali: l’ad dell’Inter, Marotta, l’ex tecnico nerazzurro, Conte, oltre all’ex dirigente milanista, Maldini. Si era laureata in “Innovation Management” alla Luiss, s’era specializzata e fatta largo nel mondo dello sport e del calcio. Nel 2018 era stata segnalata come una delle 150 donne più influenti nel mondo del digital italiano.

Il padre Giorgio Perinetti: “Manu aveva creato  creato intorno a lei un mondo pieno di affetto e di stima.” Manu, come la chiama il padre ripentendone il nome quasi a trattenerla ancora a sé, aveva il “piglio da comandante” e un male oscuro che la tormentava. Non si da pace per la sua morte Perinetti: “Non riusciamo a capire, non riusciamo a capire. I medici hanno fatto il possibile, sono stati bravissimi. Da tempo stava lottando contro l’anoressia. Lei si preoccupava per me, e mi diceva che tutto andava bene. I professionisti che la seguivano le piacevano, ma forse lo diceva solo per tranquillizzarmi, perché quello preoccupato ero io”. Quello stesso malessere che lascia addosso ai suoi cari domande senza risposta.

La sorella, Chiara, le manda questo messaggio: “Ti chiedo scusa per non aver capito sempre che il modo giusto di starti vicino era prendersi cura e non respingere”.

 

 

di Valerio Carlesimo
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