Milan, Nils Liedholm avrebbe fatto 102 anni: il ricordo
La leggenda Nils Erik Liedholm è sempre viva nel ricordo dei tifosi rossoneri meno giovani. Ma anche la tifoseria attuale conosce le gesta e le imprese dello svedese che ha scritto pagine di storia del club meneghino. Prima da giocatore, poi da allenatore. Nato a Valdemarsvik (Svezia) in data 08/10/1922, mancato a Cuccaro Monferrato (Alessandria) il 05/11/2007. Nella giornata di ieri ricorreva l’anniversario, oggi il Barone avrebbe compiuto 102 anni. Il mondo del calcio ricorda con affetto un uomo elegante e imponente, dai modi garbati e gentili, con la sagace battuta sempre pronta. Da calciatore ha indossato solo tre maglie: Sleipner, Ifk Norrkoping, Milan. Ma è con i colori rossoneri che si sviluppa la carriera agonistica, casacca indossata dal 1949 al 1961. Con la nazionale svedese vinse l’oro olimpico a Londra nel 1948 e fu vicecampione del mondo nel 1958, laddove si affermò un giovanissimo Pelé. Smessi i panni di calciatore la via era segnata: tecnico. Ovviamente cominciò come collaboratore tecnico al Milan nel 1961-62, per poi diventarne allenatore l’anno successivo fino al 1966. Seguiranno poi le esperienze con Hellas Verna (1966-68), Monza (1968-69), Varese (1969-71), Fiorentina (1971-73), Roma (1973-77), Milan (1977-79), Roma (1979-84), Milan (1984-87), Roma (1987-89), Hellas Verona (1992 – subentrato), Roma (1997-subentrato). I successi da allenatore sono legati ovviamente a Milan e Roma con le quali ha vinto lo scudetto, con i rossoneri fu quello della prima stella. Nella Capitale lo ricordano per lo storico tricolore del 1982-83 e la sfortunata finale di Coppa Campioni persa ai rigori contro il Liverpool l’anno successivo. Il ritratto di un vincente in campo e nella vita, smessa la carriera da allenatore fu opinionista e commentatore televisivo. Apprezzato tanto per le sue qualità di calciatore e allenatore quanto per la signorilità che ne contraddistingueva i modi, in campo come fuori, la Svezia ha dedicato a Nils Erik Liedholm un francobollo, per ricordare quello che, secondo un sondaggio effettuato nel 1999 dal più diffuso quotidiano svedese, è stato il più importante calciatore della sua storia. Nel 2016 è stato inserito postumamente nella Hall of Fame del calcio italiano. Il comune di Cuccaro Monferrato, dove si era ritirato a vivere e dove aveva fondato nel 1973 una casa vinicola chiamata “Villa Boemia”, gli ha intitolato una piazza davanti alla chiesa parrocchiale in data 15/04/2023. È stato sepolto nel cimitero monumentale di Torino, città della moglie, la contessa Maria Lucia Gabotto di Sangiovanni. Da autore di questo articolo mi permetto un ricordo personale che alberga nel mio cuore: il Milan aveva l’abitudine di pranzare spesso in un noto ristorante di San Donato Milanese prima delle trasferte, una volta mio padre noto milanista e vigile urbano in servizio presso la ridente cittadina alle porta di Milano, mi portò a vedere l’uscita della squadra da questo ristorante. Allora non era come oggi che, con i giocatori e gli allenatori non ti puoi avvicinare se no ti sparano: mio padre in divisa tutto impettito si avvicinò a Nils Liedholm e gli disse: “Auguri per la partita!”. L’ineffabile Barone gli sorrise a tutto tondo e rispose: “Grazie Signor Vigile”. Non ho mai dimenticato il sorriso fra quelle due persone unite dallo stesso amore per il calcio e i colori rossoneri.
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