Storie, Lennart “Nacka” Skoglund il campione triste

11 Aprile 2025 alle 11:20

Nella lunga vita della Beneamata un campione più di altri ha lasciato il segno nella memoria collettiva, gli anziani tifosi si commuovono al ricordo delle gesta dello svedese. Mentre i giovani tifosi vengono eruditi dai racconti tramandati dal nonno al padre. Era soprannominato “Nacka”, come il quartiere della capitale svedese, dove era nato. La sua carriera iniziò in terza divisione svedese, nella squadra dell’Hammarby, dove iniziò a giocare grazie al fratello maggiore. A 16 anni debuttò in prima squadra, 11 giocate nel torneo di serie B. A 18 anni fu eletto calciatore dell’anno, era già un fenomeno in quegli anni di frequentazione delle categorie inferiori, per guadagnarsi da vivere lavorava come elettricista. A 19 anni fu acquistato dall’AIK Stoccolma per 1.000 corone (circa 70 sterline) oltre a un cappotto per la madre e una tuta! Cominciò a giocare per la squadra riserve e durante la pausa invernale della stagione 1949-1950 partì per in tour nel Regno Unito e in Francia. La grandezza del suo talento cominciò a venire fuori. Nel mese di maggio fu selezionato per il Pressens lag, team scelto da giornalisti per giocare partite amichevoli contro la nazionale maggiore. Il commissario tecnico George Raynor, consapevole del potenziale del giocatore, lo convocò per la Coppa del Mondo. Durante la rassegna iridata le sue prestazioni richiamarono l’attenzione degli osservatori della squadra brasiliana del San Paolo, che per lui offrirono l’equivalente di 10.000 dollari, ma il conguaglio fu ritenuto insufficiente da parte del dirigente dell’AIK che accompagnava la nazionale svedese. In meno di un mese, Karl Lennart “Nacka” Skoglund sarà venduto per un prezzo cinque volte superiore all’Inter. Ritornò in patria e giocò cinque gare con l’AIK, oltre alla finale di Svenska Cupen vinta contro l’Helsingborg, ma la squadra retrocesse. Fu ingaggiato dall’Inter per 12 milioni di lire e fu accolto da 10.000 tifosi. A Milano vinse due scudetti consecutivi (nel 1953 e nel 1954) sotto la guida del tecnico Alfredo Foni. Era la spalla di due attaccanti geniali come István Nyers e Benito Lorenzi. Esordio in maglia nerazzurra: il 05/11/1950, nella partita Inter-Sampdoria (5-1); la domenica seguente segnò la sua prima rete, mise la palla in rete nel derby vinto per 3-2. Ma la celebrità si accompagnava purtroppo a un vizio come l’alcool….. Il 04/04/1954 segnò due reti nella gara dominata per 6-0 contro la Juventus. In nove stagioni all’Inter disputò la bellezza di 246 partite, realizzando 57 reti. Nel 1959, dopo una stagione condizionata da un infortunio e dalla dipendenza dall’alcol, fu ceduto alla Sampdoria. Giocò due stagioni a Genova, poi si trasferì al Palermo. In terra siciliana, con un contratto a gettone, giocò 6 partite prima di fare ritorno in patria, nella prima squadra della sua carriera calcistica. Proprio in quell’anno (1964) guadagnò la promozione in prima divisione con l’Hammarby. La società fece tutti gli sforzi possibili per trovargli un lavoro: venditore di macchine, tappeti e libri. Tuttavia non riuscì a mantenerli per più di due mesi. Si ritirò nel 1968 dopo una breve parentesi nel Kärrtorps IK, squadra di quarta serie allenata dal fratello Georg “Jojje” Skoglund. Con la Nazionale svedese totalizzò 11 presenze, partecipando ai campionati mondiali nel 1950 e nel 1958, nel quale si consacrò come uno dei protagonisti della manifestazione: ottenne rispettivamente il terzo ed il secondo posto. Nel torneo ospitato proprio in Svezia, segnò la sua unica rete in nazionale nella semifinale contro la Germania Ovest. L’asso svedese fu sconfitto dall’alcool in data 08/07/1975…Il campione riposa lieve nella terra natia, sepolto al cimitero Skogskyrkogården.

di Cristiano Mezzi
Inter Lennart Skoglund Storie

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