Storie, Ricardo Zamora Martinez il portiere divino

18 Ottobre 2024 alle 09:51

Questa è la storia del leggendario Ricardo Zamora Martinez, ancora oggi considerato uno dei portieri più forti della storia del calcio. E’ morto il 08/09/1978 ma la profonda traccia che ha lasciato è viva ancora oggi in Spagna. Era nato a Barcellona il 21/01/1901. Portiere sicuro dei propri mezzi, elegante e spettacolare negli interventi, qualità che gli valsero il soprannome El Divino, era dotato di grandi riflessi e notevole temperamento. Innovativo rispetto ai canoni della sua epoca, fu l’ideatore di un insolito tipo di parata, detta La Zamorana, eseguita avvalendosi dei gomiti o degli avambracci. Talvolta estendeva il proprio raggio d’azione oltre l’area di rigore: il colombiano René Higuita si ispirò proprio a lui nelle sue leggendarie scorribande fuori dall’area di rigore con la palla al piede.  Un campione, un artista, una figura politica enigmatica, un sex symbol, un poderoso bevitore di cognac, un fumatore compulsivo. Per inquadrare il personaggio, basti riferire che a causa di uno di questi “innocenti” vizi una volta fu arrestato: aveva contrabbandato dalla Francia sigari “Avana”. È stato il primo grande acquisto del Real Madrid quando i Galacticos cominciavano a prendere forma. Personaggio contraddittorio, a toccarla piano: in quanto catalano, era fermamente contrario alle politiche dei reali di Spagna prima, e del “Caudillo” Francisco Franco poi. Tuttavia, questo non gli impedì di giocare per l’amato “Real” del dittatore. Per tutti, sia che fossero ammiratori oppure detrattori, Ricardo Zamora era sempre El Divino. In carriera ha indossato le maglie di Espanyol, Barcellona, Real Madrid, Nizza. E’ stato argento olimpico ad Anversa nel 1920 e a livello di club ha vinto 2 Liga (Real Madrid), 5 Coppe di Spagna (Barcellona, Real Madrid, Espanyol). Esordì in nazionale a 19 anni ai Giochi olimpici di Anversa 1920 e vi disputò in totale 46 partite fino al 1936, anno del suo ritiro, mantenendo per 21 volte la porta inviolata. Nel 1929, in occasione di una partita tra Spagna e Inghilterra, continuò a giocare malgrado si fosse rotto lo sterno. Alla fine la Spagna batté i rivali per 4-3, diventando la prima squadra al di fuori delle Isole britanniche a sconfiggere la nazionale inglese. Ha detenuto il primato di presenze con la nazionale per 38 anni, prima di essere superato da José Ángel Iribar, altro portiere iconico. Come allenatore ha guidato Atletico Madrid con il quale ha vinto due campionati, Celta Vigo, Malaga, Espanyol e fu anche commissario tecnico della nazionale spagnola nel 1952. La rivista World Soccer lo ha inserito al 79º posto nell’elenco dei migliori calciatori del XX secolo. Ma il talento di Ricardo Zamora non si esauriva sul campo di calcio: si rivelò un attore acuto quando fu chiamato a recitare in “Por fin se casa Zamora” (Zamora finalmente si sposa), una commedia del cinema muto, in cui lo zio lo costringe a sposare una sua brutta cugina in cambio della sua fortuna.

di Cristiano Mezzi
Ricardo Zamora Storie

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