ll successo sul Napoli certifica le ambizioni della Vecchia Signora: sempre più squadra, sempre più ambiziosa. La Juventus di oggi, a differenza della Juventus di allora, è una squadra cambiata: puro pragmatismo e preordinazione al risultato, il manifesto “allegriano”. Un nuovo messagggio spedito all’Inter, di cui sarà la vera “antagonista” dello camponato. Ma alla Continassa non si vola con la fantasia, tutt’altro, testa bassa e piedi ben piantati al suolo, ma sempre senza nacondere troppo la propria forza e il “dovere” di lottare per lo Scudetto. L’allenatore della Juventus commenta il successo sul Napoli e le prospettive della sua squadra: “Possiamo anche dire che vogliamo vincere lo Scudetto ma dobbiamo pensare al presente perché c’è da migliorare. Intanto abbiamo messo il Napoli a -12”. Poi, un importante considerazione sulla difesa bianconera: “Bisogna migliorare, bisogna delle volte rallentare e mantenere palla anziché accelerare e provare a chiudere l’azione così come poi abbiamo fatto meglio nel secondo tempo. I campionati di solito li vince la miglior difesa, il non subire gol non significa difendersi vicino all’area ma anche saper tenere bene la palla “.
Quanto inscenato dalla formazione di Massimiliano Allegri rappresenta ormai una verità assoluta. Ma se, oltre ad annullare qualsiasi tipo di pericolo nelle retrovie, il reparto arretrato riesce anche a contribuire pesantemente in zona goal, ecco che il quadro generale non può che uscirne ulteriormente migliorato. Degli ultimi otto goal messi a segno in campionato dalla Juve, infatti, ben 5 sono stati realizzati da un difensore. A partire dalla vittoria all’ultimo respiro contro il Verona, griffata Cambiaso al 96′, sono stati ancora due difensori a stendere il Cagliari allo Stadium, piegato 2-1 dalle reti di Bremer e Rugani. All’imbocco di dicembre, invece, la Juve ha piazzato due vittorie altrettanto pesanti contro il Monza e il Napoli, e in entrambi i casi la firma in calce è stata proprio quella di Gatti.
Sembra definitivamente fuori dalla corsa per il titolo, invece, il Napoli di Mazzarri, che macina gioco ma non riesce a fare risultato. Con il cambio di guida tecnica si è visto un miglioramento sul piano del gioco in casa Napoli. Ma i risultati non danno ragione a Mazzarri, con tre sconfitte consecutive rimediate negli scontri diretti tra Champions e campionato contro Real Madrid, Inter e Juventus. Preoccupa la mancanza di gol nelle due sfide con le prime della classe in Serie A. Osimhen, non ancora al 100%, non è stato rimpiazzato in zona gol dai vari Kvaratskhelia, Politano e Raspadori. Contro la Juventus ha pesato anche l’assenza di un terzino sinistro di ruolo. Lo spostamento di Natan ha sterilizzato la costruzione di gioco su quella corsia, portando fisiologicamente il possesso palla sulla sola fascia destra. Viene meno anche la solidità difensiva della stagione scorsa, manca un vero sostituto di Kim.
Che dire della corsa allo scudetto? La corsa al titolo si restringe a tre squadre. Napoli sconfitto in una settimana da Inter e Juve, per i campioni d’Italia in carica il secondo titolo consecutivo sembra sfumare. Prende nettamente quota la Juventus che potrà beneficiare di maggiori energie durante il periodo primaverile, non essendo impegnata nelle competizioni europee. L’Inter sembra vantare la rosa più completa e il gioco più scintillante, ma dovrà superare l’esame turnover nel periodo delicato. Il Milan è chiamato alla rimonta, sebbene le tante assenze per infortuni alla lunga possono incidere. La sfida di Bergamo di questa giornata potrebbe già dirci se sarà una corsa a due per lo Scudetto 2023-24.